Sicurezza stradale, contrastare l'incidentalità con iniziative globali
Jean Todt (Fia) evidenzia la necessità di maggiori finanziamenti per sostenerle

Roma, 3 novembre 2015 - Si possono evitare, sicuramente. O, quanto meno, tentare di ridurli. Perché non c’è nulla di più sbagliato, infatti, nel ritenere che i decessi conseguenti agli incidenti stradali siano un fatto ineluttabile. Che coinvolge grandi e piccoli, senza alcuna distinzione di età.
“Accettare, invece, che un bambino muoia ogni tre minuti, per un totale di 500 morti al giorno e 186.000 all'anno è a dir poco nauseante. Il credere che queste tragedie siano inevitabili dimostra una totale mancanza di visione”. Lo ha detto Jean Todt, il presidente della FIA (Federation Internationale de l'Automobile), nel corso di un forum sulla sicurezza stradale che si è svolto, nei giorni scorsi, a Città del Messico. "Noi abbiamo le soluzioni - ha rilevato nel suo intervento -. Siamo in grado di eliminare gli incidenti stradali che si verificano intorno alle scuole. Questa non è una fantasia, è solo una questione di volontà. Abbiamo esempi in cui, grazie a un adeguato sostegno politico, si sono fatti dei passi da gigante. Nei primi anni '90, più di 1.500 bambini della Corea del Sud sono stati uccisi ogni anno andando o tornando da scuola. Dal 2010, questo numero è sceso a meno di 100 bambini, con un calo del 95%. Ma il numero rappresenta ancora 100 bambini troppo".
In Corea del Sud, ha sottolineato l’ex direttore generale della “Scuderia Ferrari”, sono state definite più di 13.000 aree scolastiche nei pressi delle quali si transita a un limite di velocità di 30 chilometri all'ora. Installati dossi e telecamere di sorveglianza. Promossi corsi di formazione obbligatoria in materia di sicurezza stradale per i più piccoli. L’importo delle sanzioni è aumentato. Si sono messe in campo, quindi, azioni di contrasto all’incidentalità che hanno portato a risultati che si commentano da soli. “In un’ottica globale - ha puntualizzato -, dobbiamo fare in modo che il problema della sicurezza stradale diventi una priorità di tutti i programmi dei governi. E’ importante fare in modo che i governi rispettino i propri impegni, stabilendo indicatori chiari e misurabili per monitorare i progressi”.
Ma servono finanziamenti adeguati per dare una maggiore evidenza alle problematiche connesse alla (in)sicurezza stradale.
Todt suggerisce una strada per racimolarli.“Immaginate per un momento - ha ipotizzato - se, per ciascun veicolo venduto, solo un dollaro venisse investito in un fondo per promuovere la sicurezza stradale. Immaginate se una tassa, di pochi centesimi venisse applicata per ogni noleggio di auto o per l'acquisto di accessori o pneumatici, o nel rinnovo dell’assicurazione dell’auto e così via. Circa 75 milioni di auto vengono vendute nel mondo ogni anno. Con un tale meccanismo di finanziamento si potrebbero rivoluzionare i mezzi per combattere e abolire questa crisi".
Che dire? E’ una proposta da non sottovalutare.