A22, l'idea della soluzione ponte
Trento e Bolzano: da Autobrennero 70 milioni per 3 anni
Bolzano, 14 aprile 2011 - L'Autobrennero Spa pronta a versare i 70 milioni l'anno dal 2011 al 2014 previsti dal ministro Tremonti nel bilancio statale quale quota del valore della concessione autostradale (stimato in 568 milioni complessivi). In cambio i presidenti delle Province di Trento e Bolzano, Lorenzo Dellai e Luis Dumwalder (che insieme alla Regione controllano Autobrennero) e il presidente della provincia di Verona, Giovanni Miozzi (che rappresenta i soci pubblici minoritari di A22), chiederanno oggi al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, di predisporre un disegno di legge che chiarisca sia il futuro della concessione (lasciando aperte le tre ipotesi, ovvero gara, proroga o affidamento a società in house, purché di durata cinquantennale) sia il meccanismo di versamento dei 550 milioni del fondo pro ferrovia in corso di accantonamento in virtù della proroga attuale fino al 2014.
La partita è complessa e grazie al lungo lavoro dietro le quinte del commissario governativo per l'asse del Brennero, Mauro Fabris, oggi alle 17,30, a Roma si riuniranno attorno a un tavolo il ministro Matteoli, i presidenti provinciali Dumwalder, Dellai e Miozzi, l'amministratore delegato di Rfi Michele Elia, il presidente di Anas Pietro Ciucci e lo stesso Fabris. Secondo l'articolo 47 della manovra estiva del 2010 del governo, la concessione dell'A22 dal 2014 in poi doveva essere messa a gara, oppure prorogata con l'assenso dell'Unione europea, entro il 31 dicembre 2010. In mancanza di un accordo con gli azionisti di Autobrennero, attuale concessionario, il termine è tacitamente slittato, ma l'entrata annuale di 70 milioni di euro fino al raggiungimento di 568 milioni di valore della concessione da far versare al futuro concessionario è comunque prevista nel bilancio statale già da quest'anno. In più è in sospeso l'utilizzo del fondo ferrovia da 550 milioni di Autobrennero (già raccolti 440 milioni, ovvero 27,5 l'anno). Il cda di A22 ha proposto il conferimento alla Tfb, la holding che controlla la metà italiana della Brennerbasistunnel di 250 milioni nel 2013 e 150 milioni nel 2014 per il tunnel di base, 113,49 milioni nel 2012 per le tratte d'accesso, 36,51 milioni da destinare. Si rispetterebbero così le delibere Cipe che sbloccano i finanziamenti per tunnel e tratte. In cambio Autobrennero entrerebbe in Tfb, ma non con una quota di maggioranza, che rimarrebbe a Rfi. La Tfb, però, non ha nella ragione sociale la costruzione e la gestione delle tratte d'accesso, che per il governo spetta a Rfi.
Per trovare una soluzione tecnico-giuridica che vada bene a tutti, le Province oggi proporranno una soluzione ponte: «Sappiamo che il futuro concessionario — spiega Dumwalder — dovrà pagare 70 milioni l'anno fino a raggiungere 568 milioni per il valore della concessione e 34,4 milioni l'anno per il fondo ferrovia. Inoltre è probabile un canone annuo ad Anas di 40-50 milioni. Per far fronte a queste somme, serve una concessione di 50 anni, sia essa con gara, con proroga o con affidamento diretto. A questo punto proponiamo di far anticipare ad Autobrennero i 70 milioni già da quest'anno. Con apposito disegno di legge, il ministero si impegnerebbe a chiarire il sistema di versamento del fondo pro ferrovia attuale e, entro due anni, l'iter per la futura concessione. Se si facesse la gara e la vincesse Autobrennero, i 210 milioni versati fino al 2014 sarebbero conteggiati come anticipo sui 568 milioni, altrimenti dovrebbero essere restituiti con gli interessi. Se ottenessimo la proroga, con l'ok dell'Ue, non ci sarebbe alcun problema. Se si optasse per l'affidamento diretto a una società interamente pubblica, dovremmo acquistare le quote dei privati, che detengono il 18,74%, e riorganizzare Autobrennero per l'esclusiva gestione dell'autostrada, scorporando le attività delle società controllate o partecipate come Cispadana, Str, Rt, Sadobre, Interbrennero. Operazione che richiederebbe un paio di anni». Dumwalder è fiducioso: «Siamo certi che la nostra soluzione ponte meriti di essere appoggiata dal ministro Matteoli: tutti avremmo il tempo di definire le soluzioni». Il commissario Fabris non si sbilancia: «La proposta è ragionevole e sarà discussa con il ministro Matteoli, Anas e Rfi. Peraltro, non preclude l'ipotesi finale di società di corridoio per l'intero asse del Brennero».