Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

A4, ora servono oltre 2 miliardi

Da 1,774 della vecchia gara. La lievitazione dei costi e la restituzione del prestito ponte a Cdp

Trieste, 26 giugno 2012 - Partono gli inviti di Friulia, una decina, verso una selezione fra i migliori consulenti finanziari internazionali, partendo da una base attorno ai 600mila euro per conseguire un ribasso: il prescelto dovrà indicare a spron battuto come scrivere il bando europeo a inviti per le banche chiamate a finanziare la terza corsia A4: ma la richiesta di provvista dovrebbe ormai superare i 2 miliardi di euro: 2,050 (somma analoga a quella peraltro offerta già al primo bando).
I costi. Le ragioni sono molteplici, a cominciare dall'aumento dei costi di costruzione valutato prudenzialmente in 150 milioni di euro, ma anche la prevista restituzione dei 150 milioni del prestito-ponte predisposto dalla Cassa depositi e prestiti per consentire la prosecuzione dei lavori cantierati.
La sostenibilità. Il punto cruciale, oltre tutto il dedalo di adempimenti tecnici e formali che questa vicenda dissemina ovunque, resta sempre la sostenibilità dell'intera operazione. Soltanto a settembre-ottobre, quando sarà chiaro quante cordate bancarie si saranno fatte avanti (o se, invece, sarà in corsa quella stessa che ha posto gravose condizioni nella prima gara), sarà possibile verificare le effettive possibilità di andare avanti con la terza corsia. Difficile capirlo prima senza la dotazione di una sfera di cristallo.
La base di partenza. Di particolare importanza, dicevano, come sarà scritto il bando e soprattutto con quale base di partenza: quella proposta fin qui dalle banche o una base attenuata, che non esponga Autovie Venete e il sistema regionale al rischio di proclamare di fatto sostenibile ciò che potrebbe anche non esserlo.
Paradossalmente non è un male che le condizioni non vengano pattuite adesso, mentre alcune fra le più importanti banche internazionali hanno subito pesanti tagli di rating: i tassi d'interesse e le garanzie non potrebbero essere migliori di quelli già prefigurati.
La struttura del prestito. In ogni caso la struttura del finanziamento, a fronte di un costo complessivo che col tempo avanza verso "quota" tre miliardi, prevede che Cdp eroghi 900 milioni e le banche 1,150 miliardi. Di questa immane somma, tuttavia, gli istituti non dovrebbero affatto coprire l'intera provvista: la Banca europea degli investimenti ha infatti approvato in misura definitiva una linea di credito a tasso agevolato pari a un miliardo di euro.
Cambia anche la fisionomia stessa della gara per il finanziamento (a procedura accelerata e a invito) rispetto a quella precedente, scaduta a novembre e ora da chiudere formalmente con avviso alle banche: allora, infatti, l'orizzonte temporale della restituzione non si spingeva oltre questo decennio (scadenza della concessione ad Autovie nel marzo 2017), prevedendo il rimborso alle banche con un versamento secco finale in forza dell'indennizzo di fine concessione (sistema "a bullet").
Il tempo dilatato. Ora, per contro, ci si spinge a una prospettiva che può approdare fino al 2038, sulla scorta del decreto interministeriale Monti-Passera: permette ad Autovie di seguitare a gestire la propria rete anche dopo la scadenza della concessione e fino ad avvenuto ammortamento del prestito.

Maurizio Bait (Il Gazzettino, edizione Friuli)