Agenda digitale. Banda larga, via libera al decreto scavi
Catricalà: "Senza la banda larga l'Italia non può sviluppare la propria economia digitale"

Roma, 26 settembre 2013 - La conferenza unificata ha approvato il decreto scavi per lo sviluppo dell'Agenda digitale, che prevede semplificazioni per la posa della fibra ottica.
"Senza la banda larga l'Italia non può sviluppare la propria economia digitale - dice il viceministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà - non possono essere erogati i servizi della pubblica amministrazione e le nostre imprese saranno escluse dalla competizione internazionale che oggi si gioca in Rete".
La commissione europea ha calcolato 270 miliardi di euro per l'attuazione dell'agenda digitale, dove l'implementazione delle infrastrutture digitali costituiscono il costo maggiore. Solo in Italia, realizzare reti a banda ultralarga da 30 a 100 mbps, ha un costo che va da 7 a 15 miliardi di euro a seconda della tecnologia utilizzata e il 70 per cento dei costi è dedicato agli scavi.
Il decreto è diviso in sezioni a seconda della tecnologia utilizzata e in base all'infrastruttura stradale: urbane, extraurbane e autostrade. Per salvaguardare la sicurezza delle strade, le infrastrutture digitali dovranno essere installate prioritariamente all`esterno della carreggiata stradale, nella parte più esterna della banchina, in posizione tale da non inficiare il corretto funzionamento dei dispositivi di ritenuta eventualmente presenti, salvaguardare tutte le altre opere strutturali e i sottoservizi esistenti pubblici e privati. Nel caso di impossibilità tecnica di utilizzo del marciapiede e della banchina è consentito lo scavo in carreggiata, che dovrà essere realizzata il più vicino possibile al margine della carreggiata e preferibilmente coincidente con la striscia di margine. L'estetica della strada è salvaguardata visto che le modalità di ripristino dovranno essere fatte con i medesimi materiali, ovvero se la strada è in porfido sarà ricostruita utilizzando porfido.
"Intanto sono molto soddisfatto del risultato ottenuto - spiega Catricalà - l'intero decreto è rivoluzionario non solo perché chiarisce la normativa in materia, ma anche perché ridurrà complessivamente i disagi alla circolazione stradale derivanti da interventi ripetuti sulla sede stradale e quindi anche i relativi tempi e costi per la posa delle infrastrutture digitali. E' importante sottolineare che con questo decreto la programmazione dei lavori di installazione sarà maggiormente coordinata con gli interventi di lavori stradali programmati dall`Ente gestore della strada".
"Il prossimo passo - conclude - sarà il catasto delle infrastrutture del sottosuolo, ora realizzabile, dato l'obbligo introdotto da questo decreto di presentazione in digitale dei progetti di scavo. Ringrazio per la collaborazione il Ministero dei Trasporti, l'Anci, le Regioni e le Province italiane. C'è ancora un piccolo miglioramento da conseguire in tema di materiali innovativi, avremo modo di farlo al più presto garantendo al contempo la sicurezza nella circolazione stradale".