Via all'interporto di Termini Imerese
Aggiudicata a un gruppo di imprese guidato dalla Tecnis la gara da 78 milioni per la costruzione e gestione del polo palermitano
Termini Imerese, 20 settembre 2013 – Per la posa della prima pietra bisognerà aspettare giugno dell'anno prossimo, ma il più è fatto. Ieri è stata aggiudicata la gara per la progettazione, costruzione e gestione dell'interporto di Termini Imerese in provincia di Palermo. Si tratta di una delle due infrastrutture del sistema siciliano (l'altra è quella di Catania-Bicocca) gestite dalla Società degli interporti siciliani presieduta da Alessandro Albanese. Rimasto a lungo in sospeso in attesa del via libera da parte dell'Unione europea che ha sciolto quest'estate il nodo degli aiuti di Stato su cui doveva pronunciarsi, l'Interporto di Termini è ritenuto una infrastruttura importante per la Sicilia occidentale cui lo stesso Cipe aveva dato la giusta rilevanza nella delibera di finanziamento approvata nel 2009 e poi pubblicata nel gennaio del 2010.
Il progetto, cui è stato destinato un finanziamento di 78 milioni, sarà realizzato da un raggruppamento di imprese guidato dalla catanese Tecnis Spa di cui fanno parte Cogip Spa, Sintec Spa e Notarimpresa Spa. Per l'apertura definitiva se ne parlerà probabilmente all'inizio del 2016 a meno che Tecnis come ha già fatto in altre circostanze (per esempio sulla Salerno-Reggio Calabria) non riesca a completare l'opera molto prima rispetto alle scadenze previste: «Tra un paio di mesi - spiega il responsabile unico del procedimento Francesco Di Salvo - il raggruppamento di imprese potrà cominciare la progettazione definitiva e poi l'esecutiva. Entro giugno dell'anno prossimo cominceranno i lavori che dovrebbero durare 18 mesi».
La spesa prevista è di poco più di 74 milioni (quattro milioni verranno accantonati) di cui 60 milioni sono destinati a coprire le spese di costruzione dell'interporti e il resto è invece destinato agli espropri, le spese tecniche, gli imprevisti. «Si tratta - dice il presidente della Società per gli interporti siciliani - di un'infrastruttura che rivoluzionerà il sistema del trasporto delle merci in Sicilia. Un punto di svolta per lo sviluppo economico non solo del polo industriale di Termini Imerese, ma di tutta l'isola». Intanto, sottolinea il sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato «la realizzazione dell'opera darà lavoro a un centinaio di persone per due anni. E ciò fa tirare un sospiro di sollievo alla città e al territorio».
L'appalto, il cui ammontare comprende la quota di cofinanziamento privato che ammonta a 14 milioni, prevede la concessione (venticinquennale) per la costruzione e successivamente la gestione dell'interporti: è stata scelta la formula del cofinanziamento, spiegano dalla Sis, per garantire la sicurezza e la velocità nella realizzazione dell'opera e l'efficienza nella gestione. i quattro poli dell'interporti di Termini (direzionale che sorgerà nell'area in cui la regione imprenditrice aveva puntato sulla chimica fallendo miseramente, di stoccaggio, intermodale e logistico) saranno costruito in un'area di 295mila metri quadrati in una fascia di territorio compresa tra il porto di Termini Imerese e il fiume Himera all'interno dell'Area industriale. Secondo stime non aggiornate, una volta completato l'Interporto di Termini Imerese avrà una capacità annua di 600mila tonnellate di merci. «L'opera - conclude Albanese - servirà a mettere in collegamento lo scalo ferroviario, l'autostrada, il porto, insomma sarà uno snodo fondamentale perla logistica, per abbattere le distanze da coprire con il trasporto su gomma, in nave, su rotaia. L'interporto sarà infatti dotato di un terminal ferroviario che potrà consentire un elevato livello di integrazione e coordinamento tra strada, ferrovia, mare e dalle combinazioni strada-mare e strada ferrovia».