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Briciole di pane

Alta velocità, un piano per tre aeroporti

Collegamenti per Malpensa, Fiumicino e Venezia. Missione di Hogan in Italia

Roma, 3 agosto 2014 - Un primo studio di fattibilità per collegare con l'Alta velocità i primi tre scali italiani, Fiumicino, Malpensa e Venezia, è arrivato sabato sulla scrivania del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il costo complessivo dei progetti varia da uno a 3 miliardi: ancora tutta da definire la copertura finanziaria. E' il primo concreto passo avanti su un dossier rilevante per la compagnia araba che sta per acquisire il 49% di Alitalia.

Mercoledì il numero uno di Etihad, James Hogan, incontrerà gli azionisti di Alitalia e alcuni rappresentanti del governo: molto probabile la presenza del ministro Lupi e di Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan (ancora incerta la partecipazione di Matteo Renzi). Dopo l'assemblea dei soci della compagnia tricolore di venerdì, per varare l'aumento di capitale da 300 milioni, dovrebbe arrivare la tanto attesa firma sull'accordo: i nuovi soci arabi così acquisteranno il 49% di Alitalia.

Poi gli atti dell'intesa saranno esaminati dall'Antitrust europeo: se non dovessero sorgere altri ostacoli, al momento non prevedibili, tra novembre e dicembre il matrimonio Alitalia-Etihad sarà completo. Nella difficile trattativa non vanno dimenticati tra i 12 mila dipendenti i 2.251 esuberi: tra loro 954 saranno posti in mobilità con contratti sperimentali di ricollocamento; 681 saranno estemalizzati entro il 31 dicembre prossimo e altri 616 saranno ricollocati.

Una spinta decisiva alla vertenza l'ha data certamente la lettera firmata da Hogan due giorni fa, destinata all'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, dalla quale traspariva un evidente ottimismo. Restano, però, ancora da sciogliere tra i soci della vecchia compagnia i nodi legati alla governance: sarà compito degli avvocati trovare i giusti equilibri tra gli azionisti.

Tra questi lo scontro in alcuni casi è stato molto duro e qualche fibrillazione continua a agitare l'ambiente. Comunque venerdì toccherà all'assemblea dei soci esprimersi sull'aumento di capitale. E sebbene Hogan abbia detto che «continuerà» l'alleanza commerciale di Alitalia con Air France-Kim e Delta Air Lines, non ci sono certezze sul ruolo che il partner transalpino intende rivestire nella newco.

II piano di rilancio degli arabi prevede un investimento di 1,2 miliardi dal 2015 al 2018 e per l'Alitalia il ritorno all'utile nel 2017 con 108 milioni (e un fatturato di 3,7 miliardi). Inoltre per quanto riguarda la proiezione internazionale della nuova compagnia (che potrà contare su sette nuovi aerei), nei prossimi tre anni Etihad ha pensato a sette nuove destinazioni intercontinentali, tra le quali Pechino, Seoul e Città del Messico, oltre all'aumento dei voli per New York, Chicago e Rio de Janeiro.

A sorpresa, però, gli emiratini vogliono attivare pure rotte tra Abu Dhabi e Venezia, Catania e Bologna, oltre che con Roma e Milano. Per Linate saranno ottimizzati gli slot e cresceranno i collegamenti europei a discapito di quelli nazionali. E nei piani si punta anche su Malpensa con l'incremento dei voli di lungo raggio da 11 a 25 a settimana, oltre che il rilancio come hub per l'attività cargo. Complessivamente nel 2018, secondo gli arabi, saranno 105 le destinazioni servite con oltre 23 milioni di passeggeri.

Francesco Di Frischia (Corriere della Sera)