Anas, duello tra Boccia e Ciucci
Sotto la lente il ruolo della società con l'Authority trasporti
Immediata la replica di Ciucci: «I cantieri ad oggi ancora aperti», ha detto, «verranno ultimati entro la fine del 2013». Boccia, riprendendo l'interpellanza parlamentare del Pd, ha chiesto a Ciucci di procedere alla liquidazione della società Stretto di Messina. Proprio mentre il vice ministro delle infrastrutture, Mario Ciaccia, ha fatto sapere lunedì, che, nonostante il Cipe abbia dirottato altrove i 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 alla Società Ponte di Messina, l'esecutivo non ha messo una pietra tombale sul progetto. «Stiamo riflettendo», ha detto, «su quale possa essere la sua collocazione nell'insieme delle risorse strategiche che dispone il Paese».
Replicando agli strali di Boccia, Il presidente dell'Anas, Ciucci, ha dichiarato che «l'Anas è pronta a collaborare con l'Agenzia per le infrastrutture e l'Autorità per i trasporti nell'ambito del più ampio progetto di riordino del settore delle infrastrutture stradali ed autostradali approvato dal Parlamento, in modo da assicurare la continuità e, se possibile, l'accelerazione del processo realizzativo delle opere pubbliche di propria competenza». Ciucci ha ricordato che dal 2006 1' Anas ha chiuso i bilanci in utile e lo farà anche per il 2011, pur non ricevendo corrispettivi pubblici e distribuendo anche un dividendo. «Le principali competenze dell'Autorità sono di natura regolamentare che non sono certo prerogative di Anas, ha ricordato Ciucci, replicando a Boccia, «la società per quanto concerne le funzioni di concedente, che a tutt'oggi le sono attribuite, svolge, da un lato, attività di carattere istruttorio e di proposta principalmente nei confronti dei ministeri competenti nonché del Cipe e, dall'altro, compiti di vigilanza e di controllo sul rispetto, da parte delle società concessionarie autostradali, degli obblighi convenzionali. Grazie al lavoro svolto dall'Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali, sono stati effettuati gli investimenti e gli interventi di manutenzione previsti e, laddove invece, si sono verificati ritardi, le concessionarie sono state penalizzate da Anas con l'obbligo di accantonare tutti i vantaggi conseguiti».
L'Anas mantiene capacità di spesa o ha chiuso i "rubinetti" come gran parte dei grandi investitori bancari? «L'Anas», ha risposto il presidente Ciucci, «dal 2007 è la prima stazione appaltante d'Italia e tale dato risulta confermato anche per il 2011, secondo il monitoraggio effettuato da Cresme Europa Servizi. Abbiamo 690 bandi pubblicati per quasi 4 miliardi di euro, e ciò nonostante l'esiguità degli stanziamenti a favore della società. Sotto il profilo della gestione operativa, sono stati avviati nuovi lavori che hanno comportato un impegno complessivo di oltre 11 miliardi di euro, e sono stati portati a termine lavori che hanno consentito l'apertura al traffico di circa 700 chilometri di strade e autostrade in gestione diretta per un investimento di circa 7,2 miliardi di euro. L'importo effettivamente speso nel periodo per la realizzazione di infrastrutture viarie è stato di circa 11,6 miliardi di euro, dei quali 4,4 già spesi su lavori tuttora in corso. Sono inoltre in corso 7 procedure di project financing per un investimento complessivo di oltre 13 miliardi di euro.