Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Anas, il piano del presidente Armani: "Un miliardo per le strade sarde"

"Restituire credibilità all'azienda e accelerare sui cantieri: 131, Sassari-Olbia, 554"

Cagliari, 7 luglio 2015 - Un miliardo di euro in quattro anni per le strade dell'Isola, un'accelerata sui cantieri eterni della Carlo Felice e della Sassari-Olbia e tempi brevi (magistratura permettendo) sull'apertura provvisoria della nuova 554. Il nuovo presidente dell'Anas si presenta così agli automobilisti sardi che dopo anni di lavori infiniti, di coreografici tagli del nastro e di code chilometriche sull'asfalto infuocato, di promesse non ne possono più. Gianni Armani, 49 anni, ingegnere elettronico ed ex ad di Terna, lo sa bene. E capisce perfettamente che, dopo nove anni di regno di Pietro Ciucci, dimissionario nel maggio scorso, per riacquistare la fiducia perduta dovrà lavorare parecchio e dare una svolta a un'azienda da queste parti in forte debito di popolarità.

 

Presidente, provi a convincere i sardi.

"'Anas è un'azienda fortemente sarda, con 476 collaboratori che vivono e lavorano per la rete viaria, tremila chilometri di strade, ed è una delle aziende che di più investono in Sardegna. Nei prossimi quattro anni oltre un miliardo di euro”.

 

C'è solo l'imbarazzo della scelta su come spenderli.

“Le priorità sono chiaramente le strade a maggiore percorrenza, con investimenti concentrati sulle direttrici principali: Sassari-Olbia, 131, ma anche i raccordi intorno alle aree di maggior traffico, compresa la 554”.

 

Sulla nuova 554 per ora viaggiano solo inchieste. E le strade del mare sono un ingorgo perenne.

“L'interruzione al traffico della 554 è stata provocata da un fenomeno franoso. La strada è stata costruita su un piano di scivolamento non individuato nel progetto redatto nel 1999 per conto della Regione e forse non individuabile. Verificare se ci sono responsabilità o omissioni da parte dei progettisti è compito della magistratura”.

 

Automobilisti sardi e turisti gradirebbero sapere quando riaprirà.

“L'Anas ha già presentato istanza di dissequestro e sta collaborando con l'Arpas, incaricata dal magistrato di effettuare accertamenti sui materiali. In caso di dissequestro del cantiere, i lavori potrebbero essere ultimati in pochi giorni e la bretella provvisoria potrebbe essere aperta al traffico”.

 

Dal sud al nord si passa alla Sassari-Olbia.

“Qui i lavori sono suddivisi in dieci lotti. Tutti operativi tranne tre: due potrebbero essere consegnati entro l'anno, mentre per il terzo prevediamo di poter contrattualizzare l'intervento entro questo mese e consegnare immediatamente il cantiere all'impresa subentrante”.

 

Tempi lunghi?

“Entro il 2016 dovrebbe essere completato il 50% dell'opera, nel 2017 altri quattro lotti e l'ultimo entro il 2018. A oggi è un cantiere in piena produzione, con qualche leggero ritardo dovuto soprattutto ai tempi necessari per l'acquisizione dei pareri degli enti e per lo spostamento delle interferenze da parte degli enti gestori”.

 

Quando salterà il "tappo" sulla Carlo Felice?

“Nei mesi scorsi, nel tratto tra Serrenti e Villasanta sono stati completati e aperti al traffico lo svincolo di Villasanta e il tratto tra il km 35 e il km 41. I lavori compresi tra i km 32 e 35 sono stati avviati a febbraio scorso e saranno ultimati entro agosto”.

 

Ne resta un pezzo.

“Per il tratto compreso tra il km 23 e il km 32 qualche giorno fa è stato aggiudicato l'appalto dei lavori di completamento, che saranno consegnati a settembre".

 

Con la presidenza dell'Anas ha ricevuto anche la delicata eredità del piano di interventi post alluvione.

“Il piano di ripristino della viabilità procede secondo programma. Dei 52 interventi previsti, 50 sono stati consegnati e di questi 45 sono stati già ultimati. Altri cinque interventi saranno completati entro ottobre".

 

Ma sulla Olbia-Tempio è tutto fermo.

“Ci sono solo due interventi non ancora avviati: i lavori di consolidamento sulla Osidda-Buddusb e il ripristino della Olbia-Tempio, per il quale la Regione e la Provincia hanno richiesto, per la riapertura al traffico, interventi di manutenzione straordinaria che non ricadono nell'ambito del mandato commissariale".

 

Come si risolve?

"Stiamo cercando di trovare una soluzione con la Regione per un'apposita copertura finanziaria di questi interventi integrativi".

 

Cosa ne pensa del progetto di creare un'Anas sarda?

“La Regione, in virtù dell'autonomia riconosciuta dallo Statuto, ha ritenuto di non prendere in carico la rete di propria competenza, tanto che oggi Anas in Sardegna gestisce quasi 3.000 km di strade, di cui circa 1.240 di interesse nazionale, e 1.760 di interesse regionale”.

 

Quindi l'Anas sarda non funzionerebbe?

“Il trasferimento delle strade alle Regioni non è stato un grande successo, visto che in moltissimi casi Regioni e Province hanno restituito o fanno pressione per restituire ad Anas interi tratti stradali. Peraltro, nelle regioni dove è avvenuto il trasferimento, basta fare il confronto tra il livello di manutenzione delle strade statali e quello delle strade trasferite alle istituzioni territoriali”.

 

Cosa vorrebbe cambiare all'Anas?

“La mia priorità è quella di acquistare credibilità all'esterno e all'interno riportando l'azienda ai propri obiettivi industriali: creare reti viarie in cui i cittadini si possano spostare liberamente con facilità e in modo sicuro".

 

Ma l'Anas non avrà bisogno anche di un'operazione simpatia?

“Il nostro compito è quello di risolvere i problemi e di consolidare un'azienda efficace. La simpatia non basta”.

Alessandro Ledda (L'Unione Sarda)

  Il presidente dell'Anas Gianni Armani nell'intervista video pubblicata sulle pagine web dell'Unione Sarda