Anas prepara la svolta: Stop ai trasferimenti pubblici tariffe legate agli investimenti
Il bilancio dell’Anas fuori dal perimetro della pubblica amministrazione. La mossa è propedeutica alla privatizzazione del gruppo, affidato alla guida dell'ex Terna Gianni Armani. Non a caso, proprio quest'ultimo ieri in commissione Ambiente a Montecitorio ha indicato il percorso. L'idea è mutuata da quanto fatto con Terna. Per la rete stradale di Anas va introdotto «un modello tariffario per finanziare in modo adeguato gli investimenti oggi a carico della fiscalità generale», ha spiegato Armani. «Per l'autonomia finanziaria stiamo lavorando con il governo ad un piano pluriennale». Tradotto vuol dire un paio di cose: lo Stato cesserà, da un lato, di effettuare dei trasferimenti tout court, dall'altro riconoscerà una tariffa parametrata in base ai volumi e flussi di traffico registrati sulla rete Anas. I soldi delle tariffe, e qui sta la vera novità, arriveranno non tanto dal pedaggi versati degli automobilisti (un'eventualità scongiurata da Armani) quanto da una componente, da stabilire, derivante dalle accise sui carburanti. Un autofinanziamento che dovrebbe, insomma, attirare gli investitori privati. Salvo fare i conti con la necessità da parte del governo di disinnescare la clausola di salvaguardia che nel 2016 prevede l'aumento delle accise