Assegnata la maxi-gara dell'Expo di Milano
Le imprese realizzeranno opere idrauliche, impianti e sistemazione paesaggistica
Milano, 17 luglio 2012 – L'appalto più importante dell'Expo è stato assegnato ieri: i lavori di piastratura del sito espositivo, propedeutici alla realizzazione delle aree dedicate alle colture dei Paesi del mondo, sono stati aggiudicati alla cordata composta da Mantovani spa, Socostramo, Consorzio veneto cooperative, Sielv e Ventura per 165,13 milioni (compresi i 16,20 milioni di oneri di sicurezza).
Le imprese dovranno realizzare le opere di urbanizzazione del sito espositivo, tra cui opere idrauliche, percorsi, sistemazione paesaggistica, impianti, interrati delle architetture di servizio e coperture. Tecnicamente siamo nella fase di aggiudicazione provvisoria a cui seguirà, tra due settimane, quella definitiva.
Il bando di partenza, aperto a fine 2011 e a cui hanno partecipato nove grandi gruppi edili italiani, indicava una cifra massima di 270 milioni. La gara è stata vinta utilizzando il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, escludendo il metodo del massimo ribasso. Questo sistema di selezione è previsto da un accordo quadro tra società Expo e gli enti coinvolti nella manifestazione (Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia), ed è finalizzato a evitare pericolosi sconti soprattutto nel campo dei subappalti. Sistema che tuttavia non è stato utilizzato per la primissima gara, necessaria a effettuare i lavori di ripulitura del suolo, affidati alla Cmc di Ravenna, che si è aggiudicata il bando per 58 milioni, con uno sconto del 42,8 per cento. Un ribasso consistente, che ha destato i sospetti della procura di Milano. La Cmc di Ravenna è ora indagata per turbativa d'asta.
Gli appalti di Expo sono dunque partiti in salita (considerando anche il fatto che pochi giorni fa una società subappaltatrice di Piacenza è stata sospesa dall'incarico per via di un'informativa da parte della magistratura). Con questa appalto i giochi di Expo entrano davvero nel vivo, e in parte la società può tirare un sospiro di sollievo, visto che i cantieri più importanti e impegnativi stanno finalmente per partire.
La tempistica è infatti grosso modo segnata: ad agosto i lavori vengono avviati in quelle aree dove la preparazione preliminare del terreno è già avvenuta, e a fine 2014 la piastra dovrebbe essere pronta. Poi, in modo progressivo, verranno messe in piedi le strutture vere e proprie che ospiteranno i Paesi: padiglioni, cluster tematici, zone verdi, un anfiteatro e vari spazi espositivi. Le aspettative più ottimistiche parlano di almeno 150 ospiti attesi (ad oggi siamo a 89 paesi, più Onu e Palestina).
I vertici della società Expo si dicono tranquilli dunque. L'unico dettaglio, non irrilevante, è a questo punto la chiusura della vendita delle aree dove sorgerà il sito, acquistate per circa 150 milioni da Arexpo, la società partecipata da Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Fiera e, in quote minori, dalla Provincia di Milano e dal Comune di Rho (coinvolto perché l'area su cui sorgerà la manifestazione si trova in parte anche su questo territorio). Per far partire i cantieri è necessario che il contratto venga sancito ufficialmente e notificato.
Arexpo è nata con la finalità di acquisire i terreni di proprietà della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi, e da poche settimane, con un aumento di capitale di 92 milioni, ha visto l'ingresso definitivo di tutti i soci. L'atto di vendita tuttavia non è stato ancora formalizzato, anche perché l'assetto azionario di Arexpo - o almeno i suoi piani di investimento - potrebbero essere ritoccati nei prossimi giorni, alla luce di un incontro con il governo (in particolare con la cabina di regia messa in piedi ad hoc dal premier Monti, e coordinata dal sottosegretario Paolo Peluffo). Il governo infatti per la costruzione del sito mette sul piatto 823 milioni (su un totale di circa 1,3 miliardi, insieme a enti locali e privati) ed è dunque interessato a definire il suo ruolo nella partita.