Atlantia porta gli investimenti all'estero
Il piano da 6 miliardi di euro rilancerà le attività in Sud America e India
Londra, 22 febbraio 2011 - Priorità assoluta agli investimenti in Italia, ma l'occhio di Atlantia - come dal 2007 si chiama Autostrade spa - andrà a scandagliare sempre di più i mercati emergenti. Nel giorno dei conti presentati a Londra, il gruppo guidato dal ceo Giovanni Castellucci ha indicato la via per lo sviluppo futuro, con un mix flessibile, «a seconda delle opportunità», fra investimenti nazionali e internazionali. L'amministratore delegato di Atlantia ha spiegato ieri agli analisti i numeri dell'anno appena terminato. Numeri in linea con le attese che muovono da ricavi consolidati a 3, 75 miliardi di euro, ovvero il 7,5% in più del 2009, a un ebitda a 2,28 miliardi di euro, in progressione del 7 per cento. Gli investimenti sono arrivati a quota 1,5 miliardi con una crescita del 20% rispetto al 2009 e altrettanto sarà investito nei prossimi anni, in linea con un piano di infrastrutture da 20 miliardi di cui 6 già realizzate. Il gruppo ha già 6 miliardi di liquidità al servizio degli investimenti di cui almeno 5,8, ha confermato Castellucci, finiranno in Italia. L'ammodernamento della rete del nostro Paese è al centro degli obiettivi di sviluppo di un gruppo che prometteun dividendo in crescita del 5% ( nella speranza di arrivare a una progressione del 10% non appena le condizioni lo consentiranno) e stima una crescita dell'ebitda del 4% all'anno in un contesto di sostanziale tenuta dei volumi. «Questo conferma - ha precisato Castellucci - che non è necessario un forte aumento del traffico per avere utili». In Italia la capacità di spesa dei cittadini ha influenzato positivamente i destini di Atantia perché si è mantenuta, a differenza della caduta (meno15%del traffico) sulla rete spagnola. Una realtà che ha consentito al ceo di insistere sulla realtà italiana fatta di debito pubblico elevato, ma di debito privato ridotto. Ovvero l'istantanea di un'esposizione aggregata al 156% del pil contro i1189% americano e i1181% britannico. Anche per questo il traffico sulle nostre autostrade non è calato, agevolato oltretutto dall'andamento demografico in crescita per via dell'immigrazione. Decisamente rosea anche l'immagine dall'estero, o meglio da Polonia, Brasile e Cile dove i volumi di traffico sono aumentati del 7 per cento. Dati che incoraggiano il gruppo a mettere mano alle quote in portafoglio per ottenere una riduzione del debito consolidato di un miliardo di euro. Una mossa che comporterà, fra l'altro, la cessione del 6o% di Strada dei Parchi, e l'acquisizione di un'altra quota (10%) del Triangulo do Sol brasiliano. Cile e Brasile saranno al centro delle eventuali ulteriori opportunità di crescita che prevedono fra l'altro l'Ipo di Autopista do Pacifico (entro l'anno).Atlantia - caduta dell'1,7% sul mercato in ungiorno da dimenticare per Piazza Affari- guarda con grande attenzione anche all'India dove sta per partire un grande progetto per la realizzazione di 4omila di chilometri di strade a pagamento. Un punt o interrogativo pesa invece sui futuri destini del mercato turco. L'ipotizzato piano di concessioni da 5 miliardi di euro che Ankara avrebbe in animo lascia freddo l'amministratore delegato di Atlantia. «La Turchia è nel nostro radar-ha detto Castellucci - evedremo il progetto quando sarà reso noto, ma se si parlerà davvero di quelle cifre posso dire, fin d'ora, che non ci interessa». Nonostante l'attenzione della società, come ha confermato ripetutamente il ceo, sia sempre concentrata sull'Italia gli equilibri con l'estero stanno già cambiando. Basta guardare a Ecomouv il progetto per la realizzazione e la gestione del sistema di pagamento autostradale via satellite per i mezzi pesanti che incrociano la Francia. Parigi per avviare il nuovo sistema su un network di 15mila chilometri ha scelto un consorzio di cui Atlantia controlla il 70 per cento. «Una commessa da 2,8 miliardi di euro - ha precisato Castellucci - che si aggiunge ai sistemi di pedaggio elettronico già in funzione in Italia, Austria, Slovacchia». A differenza di Telepass, il sistema francese è satellitare ed è destinato a fare scuola se è vero,'come ha svelato ieri il ceo del gruppo, che presto un metodo analogo sarà lanciato in Belgio. Anche per Bruxelles e dintorni Atlantia si è già candidata.
Fonte: (Il Sole 24 Ore)
Fonte: (Il Sole 24 Ore)