Attività del Parlamento dal 14 al 18 giugno 2010
Commissioni della Camera
Provvedimenti in esame
Sicurezza stradale
La Commissione IX Trasporti, commissione parlamentare referente per il disegno di legge n.44-B Disposizioni in materia di sicurezza stradale, ne ha trasmesso il testo già emendato alle restanti commissioni della Camera per l’espressione del parere. L’esame in sede referente è pertanto sospeso, in attesa dei singoli pareri.
L’esame in sede consultiva del ddl 44-B si svolge, quindi, dalle Commissioni I Affari costituzionali, II Giustizia, V Bilancio, VI Finanze, VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici, X Attività produttive, XI Lavoro, XIV Politiche dell’Unione Europea.
Convenzione tra Concessioni autolombarde e Tangenziale di Milano
Martedì 8 la Commissione V Bilancio ha concluso l’esame dell’Atto n. 206 recante schema di convenzione unica tra Concessioni autostradali lombarde SpA e Tangenziale esterna di Milano SpA, approvando un parere favore con condizioni.
Di seguito il testo del parere approvato.
La Commissione Bilancio esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti condizioni:
all'articolo 1, comma 3, al capoverso: Canone di concessione dopo le parole: è tenuto a corrispondere aggiungere le seguenti: allo Stato e;
all'articolo 12, comma 1, dopo le parole: corrispondere aggiungere le seguenti: allo Stato e;
conseguentemente, al medesimo articolo, al comma 2 sopprimere le parole: al Concedente;
all'articolo 14, comma 2, sostituire le parole: e sarà periodicamente adeguata in relazione alla normativa vigente con le seguenti: ed è adeguata, successivamente all'entrata in esercizio del Collegamento Autostradale, ai sensi degli articoli 15 e 18;
riformulare l'articolo 18 in conformità a quanto previsto nel numero 1), lettera e), della delibera CIPE n. 109/2009;
e con le seguenti osservazioni:
valuti il Governo, con riferimento all'Allegato E, recante il Piano economico-finanziario e la relativa relazione, se l'inclusione, tra le fonti di copertura del fabbisogno finanziario, del cash flow gestionale, possa determinare uno squilibrio del predetto Piano con effetti negativi sulla sostenibilità della realizzazione dell'opera sotto il profilo patrimoniale, economico e finanziario;
valuti il Governo la possibilità di individuare i finanziamenti opportuni, eventualmente tramite prelievo dai ricavi previsti dalla Convenzione in esame, per implementare la rete viaria di accesso alle due infrastrutture principali dirette ad incanalare il traffico del sistema di mobilità della zona est di Milano, ossia alle Autostrade Tangenziale esterna e BreBreMi, con particolare riguardo alla creazione di sottopassaggi che evitano l'attraversamento da tale rete viaria dei centri abitati dei comuni limitrofi, in modo particolare per l'asse costituito dall'ex SS 11 nel tratto compreso tra le nuove infrastrutture autostradali e la città di Milano;
ai fini della fluidificazione del traffico alla zona Est di Milano e contestualmente all'entrata in esercizio della Tangenziale esterna di Milano di cui al presente schema di convenzione unica, valuti il Governo l'opportunità di rivedere la convenzione della soc. Milano Serravalle - Milano Tangenziali Spa, con lo scopo di sopprimere la barriera di esazione di Agrate sull'attuale Tangenziale Est di Milano con eventuale copertura dei costi derivanti da detta soppressione mediante prelievo dai ricavi previsti dalla Convenzione in esame».
Reti stradali di interesse nazionale e regionale
Martedì 15 la Commissione VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici prosegue, in sede di Atti del Governo, l’esame dell’ Atto n. 219 recante Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti nelle regioni Campania, Basilicata e Puglia (relatore Scalera, PdL).
Il provvedimento individua la rete stradale di interesse nazionale relativa alle regioni Campania, Basilicata e Puglia, riclassificandone alcuni tratti per trasferirne, con appositi decreti da emanare successivamente, le risorse alle regioni medesime.
Norme in materia ambientale
La Commissione VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici, in sede Consultiva di Atti del Governo, procede (mercoledì 16 e giovedì 17) all’esame dell’Atto n. 220 Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale (relatore Alessandri, LNP).
Il provvedimento, in attuazione della delega conferita al Governo dalla Legge 308/2004, reca una serie di modifiche al codice ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) in particolare in materia di procedure di valutazione di impatto ambientale e strategico (VIA e VAS), nonché in tema di inquinamento atmosferico. Il riordino della disciplina, in materia di VIA e VAS, intende superare i problemi legati ai tempi non certi per le decisioni, alla cattiva formulazione delle norme, nonché al mancato coordinamento tra le diverse fasi di uno stesso procedimento.
Processo amministrativo
La Commissione II Giustizia prosegue (martedì 15 e mercoledì 16, in sede di Atti del Governo) l’esame dell’Atto Governo n. 212 Schema di decreto legislativo di attuazione dell'articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al Governo per il riordino del processo amministrativo (relatore Lo Presti, PdL).
Il provvedimento, in attuazione della delega conferita al Governo dall’art. 44 Legge 69/2009, costituisce una riforma intesa a riordinare la normativa in materia di processo amministrativo, adeguandola ai principi processuali di snellezza, concentrazione ed effettività della tutela, garanzia della ragionevole durata del processo, piena attuazione del contraddittorio.
Il testo provvede alla soppressione di disposizioni ridondanti e non più attuali e reca innovazioni significative, anche di recepimento di pronunce della Corte costituzionale che spesso hanno reinterpretato alcune disposizioni e talvolta hanno introdotto veri e propri istituti processuali.
Si richiamano in particolare le norme del Capo II relative al rito in materia di procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture. In particolare l’art. 125 che reca disposizioni processuali in materia di controversie relative ad infrastrutture strategiche. Il comma 2 della norma, infine, dispone che in sede di emissione del provvedimento cautelare debbano esserne valutate le conseguenze sul piano nazionale.
Audizioni
Norme in materia ambientale: audizione ANAS
Mercoledì 16 alle ore 14 la Commissione VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici procede all’audizione dei vertici di Anas Spa nell’ambito dell’ esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, recante norme in materia ambientale (Atto Governo n. 220).
Commissioni del Senato
Provvedimenti in esame
Decreto legge 78/2010 (ddl n. 2228)
La Commissione 5a Bilancio avvia da martedì 15 l’esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2228 di conversione del DL 78/2010 recante Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (relatore il Presidente della Commissione Bilancio, Sen. Azzollini, PdL).
Il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 13 di venerdì 18.
Martedì 15 e mercoledì 16 la Commissione 1a Affari costituzionali, in sede consultiva, prosegue l’esame del ddl 2228. L’esame consultivo prosegue inoltre presso le Commissioni 2a Giustizia, 3a Affari esteri, 6a Finanze, 8a Lavori pubblici, 10a Industria, 11a Lavoro, 13a Territorio e Ambiente, 14a Politiche dell’Unione Europea.
Mercoledì 9 la Commissione Affari costituzionali ha approvato la proposta di parere favorevole del relatore Boscetto (PdL) sulla sussistenza dei presupposti costituzionali del provvedimento.
L'articolo 6 del ddl 2228 prevede una serie di disposizioni intese alla riduzione della spesa degli apparati amministrativi. In particolare, i commi da 1 a 6 sono volti alla riduzione dei costi degli organi collegiali; in particolare il comma 5 pone un limite al numero di componenti degli organi di amministrazione e controllo di tutti gli enti pubblici, anche economici e di tutti gli organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato. I commi da 7 a 11 prevedono riduzioni alle spese delle pubbliche amministrazioni per studi e consulenze, pubbliche relazioni, convegni, mostre e pubblicità, sponsorizzazioni. Al medesimo principio di riduzione si devono conformare le società inserite nel conto economico consolidato dell'ISTAT (comma 11). Il comma 12 riduce la spese delle pubbliche amministrazioni per missioni e sopprime la diaria per le missioni all'estero. Inoltre vieta l'uso del mezzo proprio per lo svolgimento di funzioni ispettive, da parte del personale contrattualizzato, eliminando la relativa indennità chilometrica. Il comma 13 riduce la spesa annua per attività di formazione del personale delle pubbliche amministrazioni. Il comma 14, riduce del 20% rispetto al 2009 la spesa delle pubbliche amministrazioni per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi.
L’articolo 7, prevedendo la soppressione e l’incorporazione di enti ed organismi pubblici, attribuisce al Presidente del Consiglio le funzioni di programmazione economica e finanziaria, coordinamento e verifica degli interventi per lo sviluppo economico territoriale e settoriale e delle politiche di coesione, con particolare riferimento alle aree depresse, ivi inclusa le gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS). In particolare, il comma 26 attribuisce al Presidente del Consiglio le funzioni di programmazione economica e finanziaria, coordinamento e verifica degli interventi per lo sviluppo economico territoriale e settoriale e delle politiche di coesione, con particolare riferimento alle aree depresse. E' altresì attribuita al Presidente del Consiglio dei Ministri la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS).
L’articolo 9 reca disposizioni volte a contenere le spese relative ai redditi da lavoro dipendente delle pubbliche amministrazioni.
Il comma 1 blocca i trattamenti economici individuali per gli anni 2011, 2012 e 2013. Il comma 2 prevede una riduzione - dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 - dei trattamenti economici complessivi dei dipendenti pubblici superiori a 90.000 euro annui. Il comma 3 prevede che non si applichino le disposizioni normative e contrattuali che autorizzano la corresponsione, a favore dei dirigenti pubblici, di una quota dell'importo derivante dall'espletamento di incarichi aggiuntivi. I commi da 5 a 12 introducono nuove limitazioni alle assunzioni di personale a tempo indeterminato da parte delle pubbliche amministrazioni.
Il comma 17 sospende - senza possibilità di recupero - le procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012, facendo salva la sola erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale. Il comma 20 prevede che anche le amministrazioni non statali rideterminino le risorse per il rinnovo contrattuale del triennio 2010-2012. Il comma 21 dispone la disapplicazione, per gli anni 2011, 2012 e 2013, dei meccanismo di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato.
Il comma 29, stabilisce che le società non quotate controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni devono adeguare le loro politiche assunzionali alle disposizioni di cui allo stesso art. 9 del provvedimento in esame.
Il comma 32, prevede che le pubbliche amministrazioni che, alla scadenza di un incarico di livello dirigenziale non intendono, anche in assenza di una valutazione negativa, confermare l'incarico conferito al dirigente, possono conferirgli un altro incarico, anche di valore economico inferiore.
L'articolo 15, relativo al pedaggiamento della rete autostradale Anas ed ai canoni di concessione, introduce al comma 1 il pagamento di pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali gestiti direttamente dalla Società Anas, sulla base di un sistema di esazione di tipo a flusso libero. Il comma 2 stabilisce una maggiorazione tariffaria provvisoria del pedaggio riscosso ai caselli delle autostrade in concessione che si interconnettono con la rete autostradale gestita da Anas. Il comma 3 reca la clausola di invarianza finanziaria delle operazioni di cui ai commi 1 e 2, poiché le maggiori entrate rinvenienti all'Anas verranno sottratte dai contributi statali per investimenti relativi a opere e interventi di manutenzione straordinaria anche in corso di esecuzione. Il comma 4 aumenta la misura del canone annuo corrisposto all'Anas dai concessionari autostradali. Il comma 5 riduce, corrispondentemente alle maggiori entrate derivanti dal comma 3, i trasferimenti dello Stato all'Anas a titolo di corrispettivo del contratto di programma.
L'articolo 37, sulle disposizioni antiriciclaggio, introduce norme sulla trasparenza degli assetti proprietari e di gestione dei soggetti che chiedono di partecipare alle procedure di assegnazione degli appalti pubblici, attribuendo al Ministro dell'economia e delle finanze il potere di autorizzare i soggetti provenienti da Stati inseriti nella cosiddetta black list, ovvero di derogare a tale lista per specifici Paesi o settori di attività oppure, ancora, di escludere Stati non presenti nella lista.
L'articolo 47, che reca modifiche alla normativa sull'approvazione delle concessioni autostradali differendo al 31 luglio 2010 il termine per la loro approvazione ex lege in luogo della procedura ordinaria, prevede altresì che il mancato adeguamento dei concessionari alle prescrizioni espresse dal CIPE sui relativi schemi di convenzione comporti la decadenza dell'approvazione delle convenzioni medesime. Per quanto riguarda la concessione della Autostrada A22 del Brennero, sono dettate norme speciali per la procedura di gara di individuazione del nuovo concessionario, sia relativamente ai tempi di pubblicazione del bando sia in ordine al versamento annuo di settanta milioni di euro dovuto dal concessionario fino a concorrenza del valore di concessione.
L'articolo 49 apporta numerose modifiche alla disciplina delle conferenze di servizi.
In particolare, il comma 1 alla lettera a) rimette alla discrezionalità della pubblica amministrazione la decisione di convocare la conferenza di servizi cosiddetta "istruttoria", mentre alla lettera b) stabilisce che la conferenza di servizi cosiddetta "decisoria" - che rimane comunque obbligatoria - diventi facoltativa nei casi in cui l'amministrazione procedente abbia il potere di provvedere direttamente in assenza delle determinazioni suddette.
Il comma 2 consente alcune semplificazioni procedurali, nei casi in cui sia richiesta l'autorizzazione paesaggistica, riformulando l'Art. 14-ter della L. 241/1990 in base al quale si considerava acquisito l'assenso dell'amministrazione il cui rappresentante non avesse definitivamente espresso la volontà dell'amministrazione rappresentata, prevedendo che tale automatismo trovi applicazione anche alle amministrazioni preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità e alla tutela ambientale, fatta esclusione per i provvedimenti in materia di VIA, VAS, AIA e in materia paesaggistico-territoriale.
In allegato si riportano i testi degli articoli 15, 47 e 49 (Allegato 1).
Reti stradali di interesse nazionale e regionale
Martedì 15 la Commissione 8a Lavori pubblici prosegue, in sede Consultiva su Atti del Governo, l’esame dell’Atto n. 219 Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti nelle regioni Campania, Basilicata e Puglia (relatore Gallo, PdL).
Informazioni antimafia e cantieri per lavori pubblici
La Commissione 1a Affari costituzionali, in sede consultiva su Atti del Governo, prosegue mercoledì 16 l’esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante norme relative al rilascio delle informazioni antimafia a seguito degli accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici (Atto n. 217 - relatore Boscetto, PdL).
Si veda in allegato il testo dello schema di decreto (Allegato 2).
Lo schema di decreto all’esame del Senato reca il regolamento concernente norme relative al rilascio delle informazioni antimafia. Si compone di sei articoli e disciplina le modalità con cui sono rilasciate le informazioni, acquisite tramite accessi ed accertamenti presso cantieri di imprese interessate all’esecuzione di lavori pubblici, circa l’esistenza delle cause di decadenza, divieto o sospensione previste dalle disposizioni antimafia, ovvero la presenza di tentativi di infiltrazione mafiosa.
In particolare, viene ampliato l’ambito di intervento dei prefetti in materia di contrasto alla criminalità organizzata, conferendo la potestà di disporre accessi e accertamenti nei cantieri avvalendosi di Gruppi Interforze. Si tratta dei poteri già attribuiti all’Alto Commissario antimafia, il cui esercizio è stato trasferito ai prefetti.
Norme in materia ambientale
La Commissione 13a Ambiente, in sede Consultiva su Atti del Governo, prosegue (mercoledì 16 e giovedì 17) l’esame dell’Atto n. 220 Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale (relatori Fluttero, PdL, e Zanetta, PdL).
Processo amministrativo
Mercoledì 16 la Commissione 1a Affari costituzionali, in sede consultiva su Atti del Governo, prosegue l’esame dell’Atto Governo n. 212 Schema di decreto legislativo di attuazione dell'articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al Governo per il riordino del processo amministrativo (relatore Sarro, PdL).
Prevenzione e repressione della corruzione
Le Commissioni riunite 1a Affari costituzionali e 2a Giustizia proseguono (mercoledì 16, in sede referente) l’esame del disegno di legge n. 2156 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (relatori Malan, PdL, e Balboni, PdL).
Il ddl 2156 reca misure di contrasto alla corruzione e all’illegalità nel settore pubblico, predisponendo a tal fine misure preventive, controlli mirati e sanzioni. Prevede l’adozione di un Piano nazionale anticorruzione (PNA), che rappresenta l’adempimento di un obbligo derivante al nostro Paese dalla sua appartenenza al Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO), meccanismo anticorruzione costituito in seno al Consiglio d’Europa.
Tale piano è approntato dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla base dei singoli piani di azione predisposti da ciascuna amministrazione centrale, con l’ausilio di una Rete nazionale anticorruzione, e di un Osservatorio sulla corruzione.
Di particolare interesse gli articoli 2, 3, 4 e 5 relativi a misure per la prevenzione della corruzione.
L’articolo 2 che sancisce, per i procedimenti amministrativi detti sensibili (autorizzazioni, concessioni, appalti pubblici, erogazioni di benefici economici a persone o enti pubblici o privati, concorsi e progressioni di carriera), l’obbligo di pubblicare sui siti delle amministrazioni le relative informazioni, e per tutti gli altri l’obbligo comunque di monitorare i termini del procedimento per individuare anomalie nell’azione amministrativa.
Gli articoli 3 e 4 istituiscono e disciplinano la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP) e prevedono il coinvolgimento della Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per favorire la trasparenza nell’ambito dei contratti pubblici. In particolare l’articolo 4 introduce l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nella BDNCP la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di ordine generale e speciale per la partecipazione alle gare.
L’articolo 5 istituisce, presso la prefettura, l’elenco di fornitori e prestatori di servizi non soggetti a rischio d’inquinamento mafioso, ai quali possono rivolgersi gli esecutori dei lavori, servizi e forniture.
Piano antimafia
Le Commissioni riunite 1a Affari costituzionali e 2a Giustizia avviano (mercoledì 16, in sede referente e in seconda lettura) l’esame del disegno di legge n. 2226 Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia, già approvato dalla Camera il 27 maggio scorso (relatori Vizzini, PdL, e Berselli, PdL).
Il ddl 2226 reca due deleghe al Governo: la prima ha per oggetto l’adozione del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione; la seconda interessa la modifica e l’integrazione della disciplina delle certificazioni antimafia, richiesta per la stipula di contratti pubblici o per ottenere concessioni o erogazioni pubbliche. Questa delega intende aggiornare, semplificare ed accelerare, le procedure di rilascio della documentazione antimafia e di potenziare l’attività di prevenzione dell’infiltrazione mafiosa nell’attività d’impresa.
Tra i criteri direttivi indicati nella seconda delega spicca la previsione della facoltà per gli enti locali commissariati di avvalersi della Stazione unica appaltante allo scopo di prevenire infiltrazioni di natura malavitosa.
Sempre in materia di appalti, si richiama la norma che prescrive l’obbligo per i contraenti e i concessionari di utilizzare conti correnti dedicati alle pubbliche commesse, per garantire la tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici.
Si segnala, infine, che il disegno di legge inasprisce il regime sanzionatorio per il reato di turbata libertà degli incanti e introduce il nuovo reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mirando a colpire condotte che condizionano, nella fase della determinazione del contenuto del bando, le modalità di scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione.
Lavori usuranti
Le Commissioni riunite 1a Affari costituzionali e 11a Lavoro proseguono (martedì 15, in sede referente) l’esame del disegno di legge n. 1167-B/bis recante Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro (relatori Saltamartini, PdL, e Castro, PdL).
Commissioni bicamerali e di inchiesta
Audizioni
Commissione antimafia
Martedì 15 il Terzo Comitato “Inquinamento delle mafie nel settore degli appalti e delle opere pubbliche” della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia procede all’audizione del Prefetto Bruno Frattasi, coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere istituito presso il Ministero dell'interno.
Provvedimenti approvati dalle Camere
Approvate le norme sulla semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione
La Camera, nella seduta del 9 giugno, ha approvato il disegno di legge n. 3209-Bis concernente disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione.
Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento.