Auto: -26,8 mld di spese con ricetta Aci a nuovo governo
Ai candidati il decalogo per i 34 mln di automobilisti votanti
Roma, 6 febbraio 2013 – “Potrebbe essere la più grande lobby esistente in Italia”. E invece finora le aspettative degli oltre 34 milioni di automobilisti che il 24 febbraio si recheranno alle urne sono state totalmente disattese. A rilanciarle ed interpretarle, con l'intenzione di evidenziarne “il peso elettorale”, è l'Aci che le riassume in un Manifesto di dieci proposte inviato a tutti i candidati premier. Se realizzate dal prossimo Governo permetterebbero un taglio di 26,8 miliardi di euro alle spese per l'auto, con un impatto nullo sul bilancio dello Stato.
In sostanza la ricetta Aci annunciata dal presidente Angelo Sticchi Damiani ridurrebbe i costi annuali per i 25 milioni di famiglie che posseggono in media 1,5 automobili, da 3.500 a 2.800 euro, con un taglio di 700 euro pari al 20% dei costi totali. Cifra che arriverebbe ad oltre 1.000 euro con gli 850 euro di risparmi per i 200mila intestatari di veicoli con oltre 185 kw di potenza se fosse eliminato il superbollo. Ed è proprio “la grande mole di imposte sulla mobilità che fa sborsare alle famiglie più di 60 miliardi di euro ogni anno”, il primo punto su cui secondo l'Aci bisogna mettere mano. In primo luogo intervenendo sui carburanti, prima voce di spesa degli automobilisti con 1.640 euro all'anno e su cui grava un fardello di accise ed Iva che frutta all'Erario oltre 32,5 miliardi di euro. L'Aci chiede quindi la rimodulazione delle accise sui carburanti e un sistema di sterilizzazione dell'Iva per compensare i rialzi del petrolio. La seconda voce di spesa degli automobilisti (740 euro all'anno) e' l'assicurazione, con polizze cresciute del 150% dal 1990 e tasse passate da 700 milioni a oltre 4 miliardi di euro. L'Aci chiede l'approvazione del suo progetto di riforma Rc-Auto già presentato al Governo Monti, che permetterebbe una riduzione del costo delle polizze fino al 40%, contrastando il fenomeno delle frodi.
Tra le 10 proposte, spicca anche la destinazione del 50% dei proventi delle multe, come stabilisce la legge, alla sicurezza stradale, escludendoli dal Patto di stabilità perché non destinati a spese correnti delle Amministrazioni. L'abolizione del superbollo, che ha fatto incassare allo Stato il 20% in meno delle attese, e la riforma del bollo auto, da calcolare in base alle emissioni di Co2. Inoltre Aci chiede la sostituzione del Codice della Strada con un Codice dei Conducenti con 50 articoli chiari sui comportamenti, rimandando ad un regolamento le disposizioni tecniche sui veicoli e le infrastrutture stradali. E ribadisce la necessità di una patente 'a livelli' per le auto più potenti, con l'obbligo per i neopatentati di un corso di guida sicura e di un esame pratico. Lo stesso obbligo lo chiede per il recupero dei punti patente in caso di infrazioni gravi o sinistri mortali.
Sul fronte della mobilità l'Aci punta su un aumento del trasporto pubblico per poter rinunciare all'uso dell'auto in città; più infomobilità a livello locale; l'istituzione di una Cabina di regia della Mobilità per il territorio.