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Briciole di pane

Aziende certificate senza sconti

Cancellata la possibilità di sostituire l'autorizzazione con l'autocertificazione

Roma, 5 febbraio 2012 – La vita delle imprese certificate verrà semplificata un po' meno del previsto. Dal decreto legge approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri di venerdì - che domani sarà inviato al Colle per la firma del capo dello Stato e martedì dovrebbe approdare sulla Gazzetta Ufficiale - è uscita all'ultima curva la possibilità, per le aziende in possesso di certificazione ambientale (Uni En Iso 14.000 o Emas), di sostituire la procedura autorizzatoria con l'autocertificazione.

La novità è contenuta nell'articolo 12 del Dl, dedicato alla semplificazione delle attività economiche. Nell'affidare al Governo il compito di emanare uno o più regolamenti entro il 31 dicembre 2012 per snellire i procedimenti amministrativi a carico delle aziende la nuova formulazione ha eliminato la spinta all'autocertificazione di cui sopra dall'elenco dei cinque principi fissati dal legislatore. Confermando invece gli altri quattro: diffusione della conferenza di servizi telematica; integrazione tra gli sportelli unici e le relative banche dati; individuazione delle norme da abrogare una volta entrati in vigore i predetti regolamenti; elencazione, anche alla luce del decreto 1/2012 sulle liberalizzazioni, delle attività che necessitano di autorizzazione, Scia o comunicazione.

Un occhio di riguardo le aziende certificate continueranno ad averlo invece sui controlli. Nell'articolo 14 che impone alle Pa di pubblicare sul proprio sito e sul portale www.impresainungiorno.gov.it le verifiche a cui saranno sottoposte le imprese, è rimasta l'intenzione di sopprimere o ridurre i controlli su quelle «in possesso della certificazione del sistema di gestione per la qualità (Uni En Iso-9001)». Fermo restando che la semplificazione non varrà per le verifiche fiscali e che servirà comunque un regolamento governativo per attuarla.

Tra le pieghe del decreto c'è poi un'altra modifica che interesserà le imprese. Specie quelle che partecipano ai lavori di Expo 2015.

L'articolo 56 innalza dal 4 all'11% la quota di risorse anticipabili dallo Stato tra quelle già stanziate con il decreto sviluppo del 2008. E a proposito di sviluppo nel testo definitivo risulta sopravvissuta la proroga di un anno del bonus per le assunzioni al Sud: il credito d'imposta sulle assunzioni successive al 14 maggio 2011 durerà non più 12 ma 24 mesi.

Confermate, infine, sempre sul fronte imprese, l'introduzione dell'autorizzazione unica ambientale per le Pmi e le assunzioni facilitate di lavoratori stagionali extra Ue.

Eugenio Bruno (fonte: Il Sole 24 Ore)