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Briciole di pane

Cantieri finanziati con Fondi Ue: luci e ombre dal primo monitoraggio nel Mezzogiorno

Si è conclusa la prima campagna di sopralluoghi effettuati dalla squadra promossa dal Ministro per la Coesione territoriale

Roma, 11 ottobre 2012 - "Progetti rispondenti a precisi bisogni del territorio, ma non in tutti i casi; buone capacità di governance, ma anche assenza di leadership, specie in presenza di Commissari: in sintesi, per cinque interventi con un importo pari a un terzo del totale, esistono le condizioni per l'apertura dei cantieri nei prossimi sei mesi. Ma solo tre di essi sono privi di criticità". E' quanto emerge a conclusione della prima campagna di sopralluoghi effettuati dalla squadra promossa dal Ministro per la Coesione territoriale, con l'Unita' di verifica degli investimenti pubblici, la Direzione Generale per la Politica regionale Unitaria Nazionale e il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della Politica economica.

Tra il 24 e il 28 settembre scorso un team di amministratori pubblici ha compiuto una serie di "incursioni" sul territorio, visionando 21 interventi per un totale di 719,1 milioni (di cui 654,14 dal Fondo Sviluppo e Coesione, pari al 91% del costo complessivo), distribuiti nelle quattro Regioni Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e finanziati tra il maggio 2010 e l'aprile 2012 con le delibere Cipe n. 62 del 3/08/2012 (Infrastrutture), n. 32 del 13/05/2010 e n. 6 del 20/01/12 (Sicurezza Edifici Scolastici), n. 8 del 20/01/12 (Dissesto Idrogeologico), n. 60 del 30/04/12 (Depurazione delle acque). Da questa prima serie di sopralluoghi e' emerso che 18 interventi, per un importo complessivo di 463,2 milioni di euro, pari a circa il 64% dell'importo totale degli interventi verificati, si collocano in una fascia di criticità medio-bassa; i restanti 3 progetti, aventi un costo complessivo pari a 255 milioni di euro si collocano in fascia di criticità alta.

Per quanto riguarda la cantierabilità, 16 interventi per un costo complessivo pari a 416,4 milioni di euro, appaiono cantierabili entro 12 mesi; due interventi, per un costo complessivo pari a 46,9 milioni di euro, dovrebbero essere cantierabili oltre i 12 mesi, mentre per i restanti 2 interventi, per un costo pari a 255,7 milioni di euro, i cantieri non potranno essere aperti prima di 24 mesi.

"I sopralluoghi hanno consentito di mettere a fuoco diverse criticità - sottolinea il ministero per la Coesione Territoriale in una nota -. Innanzitutto, le amministrazioni responsabili (centrali o regionali) non sempre dispongono di un quadro aggiornato dello stato del progetto e del suo avanzamento: i sopralluoghi hanno operato, di fatto, come una spinta per le amministrazioni a focalizzare l'attenzione sui dossier degli interventi finanziati. Nel caso degli interventi di depurazione delle acque, le problematiche legate al consolidamento dell'assetto normativo del servizio idrico integrato determinano incertezza sulla concreta possibilità di realizzare le opere previste".

Inoltre "la governance locale non appare, in molti casi, presieduta da una responsabilità 'prevalente' che garantisca continuità al processo co-decisionale di diversi soggetti istituzionalmente coinvolti - prosegue la nota -: tale situazione risulta particolarmente seria nel caso del dissesto idrogeologico, in presenza di strutture commissariali che spesso si avvalgono delle stesse amministrazioni alle quali dovrebbero sostituirsi".

"Anche di fronte ad una evidente utilità degli interventi, la mancata esplicitazione dei risultati attesi e la scarsa trasparenza dell'informazione su 'cosa accade e di chi e' la responsabilità’ - prosegue il ministero -, impedisce la mobilitazione e la pressione proficua dei soggetti locali beneficiari di quella stessa utilità. Infine, i vincoli del patto di stabilità rallentano l'avvio dei progetti. Essi, infatti, impongono una pianificazione degli impegni contabili e dei trasferimenti di cassa che porta a dare precedenza alle obbligazioni preesistenti, mettendo in coda le infrastrutture ancora da appaltare. Fattore, questo, che ritarda anche la sottoscrizione degli Accordi di Programma Quadro". "Quel che mi ha  piacevolmente sorpreso - afferma il ministro Fabrizio Barca - e' stata la partecipazione attiva di tutti i soggetti, a partire dagli enti attuatori fino ai ministeri romani. Quello dei sopralluoghi e' stata un'utile esperienza grazie alla quale, in molti casi, potrà imprimersi o si e' già impressa un'accelerazione ai cantieri: di fatto numerosi atti sono stati assunti o formalizzati contestualmente alla comunicazione della ricognizione. Uno strumento, quindi, da portare avanti: lanceremo una nuova serie di sopralluoghi sul territorio. Le risultanze suggeriscono linee generali di azione e revisioni alle modalità di selezione degli interventi che sottoporremo - conclude Barca - alle valutazioni del Cipe, dopo gli ulteriori sopralluoghi".

Fonte: Italpress