Casse ricche per il Passante: dai pedaggi oltre 110 milioni
E dalla Cdp arrivano i soldi anticipati dall'Anas per l'opera
Venezia, 26 maggio 2011 - Ieri il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti ha deliberato la sottoscrizione di un contratto di provvista con la Bei fino a 350 milioni, destinato, come riferisce una nota della grande cassaforte statale, «al potenziale finanziamento di Concessioni Autostradali Venete (Cav, 50% Regione Veneto 50% Anas) per il Passante di Mestre». E siccome si tratta di un'opera già realizzata, l'afflusso di denaro, che potrà arrivare ovviamente solo alla fine del relativo iter autorizzativo, è sostanzialmente destinato al rimborso dell'Anas, che ha anticipato in questi anni le somme necessarie al completamento dei cantieri. Si tratta di un miliardo in tutto, dal quale si potrà sottrarre in tempi ragionevoli il robusto assegno di provenienza Cassa depositi e prestiti-Banca europea degli investimenti. L'anticipo di cassa, in sostanza, si trasforma in debito da remunerare attraverso i generosi pedaggi della tratta autostradale gestita. Nel 2010, tra il vecchio tracciato di A4 ereditato dalla Venezia-Padova e il Passante propriamente detto, gli incassi della Cav hanno superato i 110 milioni di euro. Lo conferma l'amministratore delegato della società (e anche direttore compartimentale Anas) Eutimio Muccilli che rimanda alla prossima pubblicazione del bilancio per altri particolari: Posso dire che i ricavi da pedaggio sono in linea con quanto previsto, anzi il traffico nelle tratte gestite è superiore dell'1,5% rispetto alle stime del nostro piano pluriennale». Il finanziamento Cdp irrobustisce le casse dell'Anas, ma in generale dà stabilità a un gestore, la Cav, che ancora deve realizzare opere complementari come il casello di Martellago e il cosiddetto Passante verde. Impensabile, invece, che la provvista possa essere destinata a investimenti per altre infrastrutture o diverse società. Si cita spesso la Cav come possibile soggetto attivo per altre concessioni autostradali. E nel 2013 rischia di finire sul mercato quella, importantissima, della Brescia-Padova. Ma Muccilli ricorda che la nascita della Cav «è regolata da una legge che ne definisce ruolo e finalità», delimitandola alla gestione del Passante. Se si vuole replicare il modello, bisognerà far nascere eventualmente un'altra società o cambiare norma e statuto. A proposito della Serenissima, continuano a ritmo serrato le adesioni all'aumento di capitale (prima tranche di un totale di 150 milioni) da completare entro fine mese. Ieri è toccato al Comune di Vicenza, che sottoscrive per 1,92 milioni, al prezzo di 379,82 euro per azione, nonostante la dichiarata volontà di uscire successivamente dal capitale.
(Fonte: Corriere Veneto)