Cdp dà la spinta alla Brebemi
Il closing finanziario previsto per ottobre - Costi aumentati di 204 milioni
Milano, 4 luglio 2011 – L’ingresso di Cassa depositi e prestiti nel finanziamento della Brebemi, certamente atteso, anticipa gli altri istituti di credito con cui la società autostradale sta trattando. E fornisce una sorta di spinta finale al closing dell'opera dopo che il Cipe nel maggio scorso aveva espresso parere positivo al secondo atto aggiuntivo alla convenzione. Cdp ha messo sul tavolo 765 milioni, il 40% circa su un fabbisogno finanziario di oltre 1,9 miliardi, che con l'equity di 520 milioni dei soci (i principali sono Autostrade Lombarde con 89,29%, Impresa Pizzarotti al 3,10% e con 2,20% Unieco) va a completare le risorse necessarie. L'impegno di Cdp nel project financig da 2,427 miliardi di cui 1,611 miliardi di costi dell'opera e il resto (816 milioni) di oneri per la realizzazione della nuova tratta autostradale lombarda è ancora più significativo perché riguarda le linee di credito a lungo termine. Nel dettaglio all'interno degli oltre 1,9 miliardi relativi al fabbisogno finanziario è possibile individuare 1,525 miliardi di cui il 50% rientra in quello che è definito prestito bullet che va in scadenza con la fine della concessione (da 19,6 anni) e il 50% rientra nell'ammortising; il resto riguarda l'Iva e la linea a breve termine. I 765 milioni di Cdp ricadono per il 66% sul prestito bullet che di fatto è la parte più rischiosa del finanziamento e per il resto sull'ammortising. Per Brebemi è come se Cdp avesse imposto il suo bollino di sicurezza sull'operazione qualificandola positivamente agli occhi degli altri investitori. Per arrivare a definire tutti gli istituti di credito che parteciperanno al finanziamento della nuova tratta da 62 km si dovrà aspettare fino alla metà di luglio con la decisione presa dai rispettivi Cda. Per il closing finanziario ufficiale tra complessità delle garanzie e impegno dei soci il termine previsto è settembre-ottobre prossimo. Ma non si temono da questo punto di vista grosse sorprese anche perché l'atto aggiuntivo se ha confermato l'aumento dei costi finanziari dell'opera (per 204 milioni) compensati da un aumento dell'equity e da un intervento sulle tariffe, non ha comportato un peggioramento dei rendimenti. Il tasso di remunerazione stimato per gli azionisti è del 9% e di quasi il 10% è il rendimento per il capitale investito. Comunque in gioco oltre agli aspetti finanziari ci sono ancora alcuni aspetti procedurali rimasti in sospeso. La delibera del Cipe relativa al secondo atto aggiuntivo alla concessione deve essere ancora seguita da un decreto interministeriale e quindi dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Tutti passi attesi entro breve tempo e che al momento non destano preoccupazione in Brebemi che ha ricevuto rassicurazioni da Cal, la società concedente mista Anas e Infrastrutture lombarde (il braccio tecnico della Regione Lombardia). A completare il puzzle di novità si aspetta l'intervento di approvazione del Cipe del progetto definitivo della Tem, l'altra infrastruttura autostradale strettamente connessa con Brebemi. Sulla nuova tangenziale milanese confluirà l'autostrada Brescia-Milano ed è necessario che i lavori si possano coordinare. Insomma una situazione considerata in generale positiva tanto che il vice presidente di Confindustria, Cesare Tre-visani commentando la delibera di Cdp ha affermato: «Significa che la finanza di progetto si può realizzare anche su opere così impegnative e, soprattutto — ha proseguito Trevisani — che la Cdp, come investitore di lungo termine, può dare un contributo determinante al finanziamento delle grandi opere e all'economia. Forse si è riusciti a definire un modello replicabile». Intanto l'opera procede e la chiusura dei lavori è stimata per la metà del 2013.