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Competitività: secondo IDM l'Italia risale di due posti

Nelle classifiche di settore il nostro Paese migliora l`efficienza delle infrastrutture

Roma, 31 maggio 2012 - L'Italia risale di due posti (dal 42 esimo al 40 esimo) nella speciale classifica della competitività stilata dall'IMD - International Institute for Management Development, scuola di management non profit, considerata generalmente una delle più importanti business school del mondo. Tra gli elementi che fanno risalire l`Italia rispetto allo scorso anno ci sono: il maggior afflusso di investimenti diretti nel nostro paese, un miglioramento nel problema dell`evasione fiscale e una maggiore trasparenza. Migliora l`opinione sulle decisioni del governo e la valutazione sulla burocrazia. Nelle classifiche di settore migliora l`efficienza del business (dal 48° al 44° posto) e in quello delle infrastrutture, in particolare di quelle tecnologiche (dal 30° al 28° posto in classifica). In peggioramento, invece, il PIL pro capite e complessivo, il giudizio sul modo in cui vengono gestite le città e sull`efficienza della giustizia. Le più competitive delle 59 economie classificate nel 2012 sono comunque Hong Kong, gli Stati Uniti e la Svizzera. A dispetto delle sue battute d`arresto, il Nord America rimane al centro della competitività mondiale per la sua grande potenza economica, il suo dinamismo e la sua capacità di innovazione. Le nazioni più competitive in Europa sono la Svizzera (3° posto), la Svezia (5°), e la Germania (9°), che hanno un orientamento al manifatturiero e all`esportazione e una forte disciplina fiscale. Mentre l`Irlanda (20°), l`Islanda (26°) e l`Italia (40°) sembrano meglio attrezzati per riprendersi rispetto alla Spagna (39°), Portogallo (41°) e Grecia (58°), che continua ad impaurire gli investitori. Altrove, le economie emergenti non sono ancora immuni da turbolenze. Cina (23°), India (35°) e Brasile (46°) sono tutte scivolate nella classifica, mentre la Russia ha perso solo un posto ( 48°). Tutte le economie asiatiche hanno peggiorato tranne Hong Kong (1° posto), Malesia (14) e Corea (22). Anche l`America Latina ha avuto un duro anno, fatta eccezione per il Messico (37°). "La competitività degli Stati Uniti ha un grande impatto ed influenza sul resto del mondo perché è l`unica a interagire con ogni economia, avanzata o emergente. Nessun`altra nazione può esercitare un così forte effetto sul mondo", afferma il professor Stephane Garelli, direttore del centro di competitività. "L`Europa è gravata dall`austerità, e la sua leadership è politicamente frammentata e difficilmente può essere una credibile sostituta, mentre il blocco di mercati emergenti è ancora in working progress. Alla fine, "se l`America è competitiva, anche il mondo riesce". Le classifiche del WCY misurano come le nazioni gestiscono le proprie economie e risorse umane per aumentare la loro prosperità.