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Briciole di pane

Concessione A22, Tremonti opta per la gara

Fabris: non ci sono alternative percorribili. Durnwalder: Matteoli voleva la società in-house

Bolzano 22 aprile 2011 — La concessione dell'autostrada A22 dopo il 2014 verrà assegnata tramite gara. Lo confermano i vertici di Autobrennero spa e il commissario governativo per l'asse del Brennero, Mauro Fabris. L'ad della società, Paolo Duiella, non nasconde te difficoltà: «Sarà impossibile mettere paletti alla procedura competitiva e ritengo che la gara sarà affollata».

L'altro giorno si sono incontrati i funzionari dei ministeri dell'Economia e dei Trasporti. Le loro verifiche non sono ancora completate, la conclusione è prevista la prossima settimana, ma «le osservazioni finora presentate vanno tutte in direzione della gara» fa sapere Fabris. A questo punto tramonta l'ipotesi di costituire una società «in-house» composta di soli azionisti pubblici, alla quale affidare direttamente la concessione. Nelle scorse settimane era stata messa nel cassetto anche l'ipotesi di proroga, che negli ultimi passaggi era stata legata alla costituzione di una «società di corridoio».

Fabris è chiaro: «Ora, senza traumi, ci si avvierà alla procedura competitiva. In questa vicenda non ci sono né vinti né vincitori. Nel vertice di giovedì scorso è apparsa chiara la volontà del governo di sondare fino in fondo le ipotesi in campo. Il ministero dell'Economia si è espresso e quindi prendiamo atto. Ricordo che la gara è un obbligo di legge, contenuto nel famoso articolo 47». La procedura, assicura il commissario, si svolgerà in tempi molto brevi, poiché il ministero dell'Economia conta di assegnare la concessione già quest'anno. «Arriverà una comunicazione ufficiale alle Province azioniste e poi parti-ranno le indicazioni all'Anas, la quale Cassaforte L'Autobrennero dà 70 milioni l'annodi utile alle Province formulerà il bando di gara».

La legge 122 del 2010, articolo 47, prevede che la società concessionaria dell'arteria A22 versi 7o milioni l'anno fino al raggiungimento di 568 milioni, valore della concessione, e 34,4 milioni l'anno perla ferrovia del Brennero, oltre a un probabile canone Anas. Il limite del 31 dicembre 2010 è solo indicativo, quindi non servirà alcuna modifica legislativa.

Il vicepresidente della Provincia di Trento, Alberto Pacher, afferma: «Dal nostro punto di vista la cosa più importante è che venga garantito il finanziamento del tunnel del Brennero. E certo che se Autobrennero non vincesse la gara le Province autonome perderebbero un asset di notevole importanza», capace di un utile di più di 60 milioni di euro all'anno. Il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Dumwalder, vede «un contrasto fra i ministri Tremonti e Matteoli, visto che quest'ultimo aveva promesso di sondare ancora le possibilità per la soluzione in-house. In ogni caso penso che nel bando di gara si possano mettere richieste di investimenti ambientali che farebbero fare un passo indietro a molti privati, mentre Autobrennero avrebbe ancora molte chance». Non è d'accordo Duiella: «Escludo paletti stringenti. Si tratterà di una gara europea e quindi della massima trasparenza, altrimenti fioccheranno i ricorsi, i quali rallenterebbero il tutto mentre il governo vuole concludere la partita in fretta. Si presume comunque che nel bando ci sarà l'accantonamento perla ferrovia». Anche Pacher ritiene che l'accantonamento sia garantito (A22 nel 2014 avrà messo da parte 55o milioni) e il presidente della Provincia di Verona. Giovanni Miozzi, assicura che il finanziamento del tunnel «è un obbligo di legge».

Se la gara non potrà presentare particolari «insidie» significa una sola cosa secondo Duiella: «Sarà una competizione molto affollata, si tratta di un'autostrada di grande interesse. Tutti i competitors faranno i loro conti e poi decideranno. Certo che così Tremonti si assume il rischio di vere un gestore straniero dell'A22».

Chiude Miozzi (Pdl): «Parteciperemo alla gara, abbiamo lavorato fino in fondo e il timore di perdere c'è, è innegabile. Posso assicurare comunque che l'indicazione del governo non è di natura politica, ma dettata da circostanze totalmente tecniche». Da ricordare, come in più occasioni ha fatto Fabris, che l'Autobrennero aveva già ottenuto in passato una proroga della concessione, a patto di non chiederne di ulteriori.
(Fonte: Corriere dell’Alto Adige)