Continua l'allerta smog nelle principali città, ogni italiano perde nove mesi di vita
Nel 2010 vi saranno 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili
Roma, 25 febbraio 2011 - Nelle principali città della Penisola continua l'allerta smog, che ruba a ogni italiano 9 mesi di vita. A mettere in guardia dagli effetti dell'inquinamento sulla salute è il Centro europeo ambiente e salute dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ricordando che "la situazione ambientale relativa alle emissioni di polveri sottili da trasporto urbano rimane critica nelle maggiori città italiane".
Secondo dati recenti, nel 2010 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo (mg/m3) di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. Una situazione confermata dalle stime dell’Agenzia europea per l’ambiente, che riporta 17 città italiane tra le prime 30 europee più inquinate, con Torino, Brescia e Milano ai primi posti della classifica. A Roma la concentrazione media annua di polveri sottili rilevata da centraline di fondo urbano situate nei parchi, corrisponde a oltre 30 mg/m3 ed è più elevata della media europea di 24,6 mg/m3. "Il Pm emesso dal trasporto su strada rappresenta la principale fonte di emissione di particolato nelle aree metropolitane italiane e il suo impatto si conferma un problema di sanità pubblica considerevole. In Italia ogni cittadino perde in media 9 mesi di vita per esposizione al particolato - afferma Marco Martuzzi, responsabile impatto ambientale sulla salute del Centro europeo Oms - Morti premature e malattie croniche e acute continuano a colpire individui e famiglie, la diminuzione dell’attesa di vita e della capacità produttiva pesa sulla nostra società. E infine, il costo di migliaia di ricoveri ospedalieri indebolisce il nostro sistema sanitario".
Il centro europeo Oms invoca perciò "un'azione politica che affronti il problema del trasporto in maniera sistematica e strutturale: è necessaria e urgente". "Un guadagno in salute sostenibile - si sottolinea - può essere ottenuto solo grazie a politiche che mirino al contenimento delle emissioni dei mezzi privati a motore integrando migliorie tecnologiche di veicoli e carburanti, ispezioni obbligatorie ai veicoli, e incentivi fiscali, con una pianificazione urbana che promuova la pratica di camminare e andare in bicicletta in condizione di sicurezza e un trasporto pubblico pulito ed efficiente. A partire dagli spostamenti pendolari, che vedono milioni di persone dirigersi ogni giorno verso i maggiori centri e contribuiscono in maniera significativa alla produzione di emissioni". Se le "azioni intraprese da un Comune per ridurre le emissioni dei veicoli a motore, probabilmente portano a modesti risultati, un approccio integrato e sinergico nel campo del trasporto produrrebbe benefici a catena. Diminuirebbero i danni alla salute provocati da incidenti stradali, esposizione al rumore, inattività fisica, effetti psicosociali ed emissioni di inquinanti dell’aria compresi gas serra, ma non solo. A livello economico, la riduzione del Pm fino al 2020 condurrebbe a un risparmio fino a 28 miliardi di euro l'anno in Italia, calcolando insieme il risparmio sul costo della mortalità, delle malattie e degli anni di vita persi".
(Fonte: Adnkronos/Adnkronos Salute)