Contratti d'oro e assunzioni a raffica ecco perché il Cas non ha più soldi
Due dipendenti per chilometro. In stipendi la metà degli incassi
Palermo, 11 dicembre 2011 – Assunzioni continue di amministrativi. Contenziosi record con dipendenti e aziende esterne. Concessioni a prezzi bassissimi per le aree di servizio. Dirigenti che si applicano un contratto d'oro, che mette insieme quello dei regionali e quello delle autostrade. E un monte stipendi che copre il 45 per cento degli incassi da pedaggi. Ecco perché il Consorzio autostrade siciliane non ha i soldi per garantire le manutenzioni su asfalto e gallerie: le opere necessarie ammontano a 114 milioni di euro, quelle appaltate ad appena 16 milioni. Risultato? Oltre all'indagine della magistratura, c'è che l'Anas ha avviato da diversi mesi la procedura di revoca della convezione. Per un vizio di forma i Tar di Catania e Palermo hanno dato ragione al Cas, ma adesso si attende il parere definitivo del Cga che potrebbe togliere al Consorzio della Regione la gestione della Palermo-Messina, della Messina-Catania e della Catania-Siracusa.
D'altronde le inadempienze del Cas colabrodo, bubbone cresciuto negli anni d'oro dell'ex governo Cuffaro e da due anni a questa parte commissariato da uomini fedelissimi di Lombardo, l'Anas le aveva messe nero su bianco lo scorso anno quando ha chiesto la revoca della concessione. Tra gallerie non illuminate, guardrail adatti più a strade provinciali che ad autostrade, asfalto e pavimentazione non idonea e un numero d'incidenti elevato rispetto alla media dei transiti, già nel 2010 erano oltre 650 le infrazioni contestate dall'Anas. «In questi anni il Consorzio non ha mai avuto fondi a sufficienza per investire nelle manutenzioni – dice Franco Spanò della Cgil – anche perché il Cas ha in corso contenziosi milionari con le ditte private e con il personale. Da anni denunciamo poi il ricorso a nuove assunzioni attraverso comandi da altre amministrazioni». Nonostante i suoi 450 dipendenti, di cui 100 amministrativi, il Consorzio ha continuato a incrementare il numero di dipendenti da far sedere dietro le scrivanie attraverso il comando: gli ultimi sono stati assunti nel marzo scorso e provenivano dalla Provincia di Messina.
Così il Consorzio continua a mantenere i suoi numeri da record in Italia. Come il rapporto di due dipendenti per ogni chilometro di autostrada gestito (450 dipendenti per 260 chilometri, mentre l'Anas ne ha 600 per 4 mila chilometri). Oppure la percentuale d'incassi e royalty che servono a pagare stipendi (su 80 milioni di introiti il 45 per cento va alle buste paga, contro una media nelle altre tratte affidate in Italia a privati del 30 per cento). E mentre nel resto del Paese gli introiti medi dalle aree di servizio sono di 70-75 euro al metro cubo, in Sicilia non si va oltre i 10-15 euro perché non sono state rinnovate le concessioni adeguandole ai prezzi di mercato. A questi sprechi occorre aggiungere poi le maxi parcelle pagate negli anni passati, almeno fino al 2009, per progettazioni e direzioni lavori a ditte esterne e in gran parte andate alla Technital di Nino Bevilacqua grazie a una convenzione stipulata alla fine degli anni Settanta: per progettazioni e direzioni lavori al 2009 sono stati spesi 64 milioni di euro.
Non sorprende quindi che il Consorzio negli ultimi dieci anni di gestione a dir poco traballante non abbia investito abbastanza nella manutenzione, praticamente ferma da 10 anni. «Adesso stiamo cercando di dare una forte accelerazione agli investimenti per la manutenzione – dice Vincenzo Falgares, dirigente generale del dipartimento Infrastrutture – nel 2009 abbiamo impegnato risorse per 18,5 milioni di euro, lo scorso armo li abbiamo messe quasi tutti a gara e i lavori sono attualmente in corso. Adesso abbiamo impegnato altri 31 milioni di euro dai fondi Fas e, attraverso economie interne, stiamo mettendo a gara altri 11 milioni di euro».