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Briciole di pane

Costruzioni. Emilia-Romagna, ANCE: Persi 4,1 miliardi di investimenti in 5 anni

Atteso un calo del 3,8% nel 2012. Persi 51.700 posti lavoro in 3 anni

Bologna, 27 marzo 2012 - Una crisi, iniziata nel 2008, e che non sembra avere intenzione di concedere tregua anche nel 2012. È quanto emerge dal rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia-Romagna presentato dall'Ance regionale. Se nel 2011, complessivamente, sono stati investiti 12,5 miliardi di euro, in calo del 5,1% rispetto al 2010, nell'anno appena iniziato si prevedono investimenti in calo del 3,8%. Se si considera il quinquennio 2008-2012 la flessione sarà pari al 24,9% per una cifra di 4,1 miliardi di euro.

Sul fronte occupazionale - se si considera il periodo compreso tra la fine del 2008 e il terzo trimestre del 2011 - sono stati 51.700 i posti persi in Emilia-Romagna. A risultare maggiormente colpiti i lavoratori dipendenti, che diminuiscono di 35.200 unità (16.500 i posti persi tra gli occupati indipendenti). Sempre sul fronte del lavoro, e sempre per quanto riguarda il periodo 2008-2011, sono quadruplicate le ore autorizzate di cassa integrazione passando da 2,2 milioni nel 2008 ad 8,3 milioni nel 2011.

Nel dettaglio, gli investimenti in costruzioni, nel 2011, sono ammontati a 12,5 miliardi di euro (9,2% del totale nazionale): 6,9 miliardi in abitazioni private (-2,9% sul 2010), di cui 4,2 in manutenzioni straordinarie e recupero, unica voce in crescita, seppur dello 0,8%.

Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali nel 2011 sono risultati pari a 3,3 miliardi (-4,9% sul 2010) mentre gli investimenti in costruzioni non residenziali pubbliche sono ammontati a 2,2 miliardi, in calo dell'11,2% sull'anno precedente. Per il 2012 è previsto un calo del 2,1% per quanto riguarda le abitazioni private - con il solo recupero e le manutenzioni straordinarie a guadagnare lo 0,5% - mentre gli investimenti in costruzioni non residenziali private diminuiranno del 4,1% e quelli in costruzioni non residenziali pubbliche dell'8,5%.

Quanto al mercato immobiliare, viene osservato ancora dall'Ance dell'Emilia-Romagna, nel 2011 il numero di unità abitative vendute e comprate è diminuito del 3,5%, per un totale di compravendite pari a 50.313.

A pesare in maniera particolare sul settore - oltre agli effetti della crisi nazionale e internazionale a livello generalizzato - la stretta del credito, i ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e le limitazioni imposte dal Patto di stabilità.

Guardando al cosiddetto 'credit crunch', osserva l'Ance, “anche i dati di Banca d'Italia confermano le difficoltà di accesso al credito registrate in Emilia-Romagna nei primi 9 mesi del 2011: la contrazione riferita a tale periodo, infatti, risulta ben più grave di  quella registrata negli anni passati, -31,7% rispetto allo stesso periodo”.

Quanto al ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, definiti oramai “insostenibili”, nel secondo  semestre 2011, i tempi medi di pagamento dei lavori pubblici hanno raggiunto gli 8 mesi con punte di ritardo che  superano i 24 mesi.

Sul fronte del Patto di stabilità, viene invece puntualizzato “a fine 2011, in base ai dati certificati dagli enti locali in sede di richiesta di adesione alla regionalizzazione del Patto, l'importo dei pagamenti in conto capitale disponibili nelle casse degli enti locali ma bloccati dal Patto di stabilità interno ammontava a circa 350 milioni di euro”. Tuttavia, chiosa l'Ance, “attraverso la regionalizzazione del Patto di stabilità interno, ad ottobre 2011, la Regione Emilia-Romagna ha sbloccato 105,2 milioni di euro per il pagamento di debiti nei confronti delle imprese per investimenti in conto capitale, con evidenti benefici per l'economia locale”.

Ansa