Crociere, mercato e occupazione in crescita
Secondo il report Clia nel 2015 giro d'affari in Europa pari a 40,95 miliardi. Italia in prima fila
Roma 23 giugno 2016 - L’attività crocieristica in Europa e in Italiain particolare significa un giro d’affari miliardario e migliaia di posti di lavoro, oltre ad essere un comparto ancora in crescita. Le indicazioni sulla situazione di questo particolare comparto della mobilità arrivano dal secondo il report di Clia, l'organizzazione internazionale delle compagnie da crociera, l'impatto economico del settore crocieristico nel Vecchio Continente.
Bastano pochi numeri per capire. L'impatto economico del settore crocieristico in Europa ha raggiunto nel 2015 la cifra di 40,95 miliardi, +2% rispetto all'anno precedente. Le spese dirette generate dal settore hanno raggiunto i 16,89 miliardi, in aumento rispetto ai 16,6 miliardi del 2014.
Dal punto di vista dell’occupazione, nel 2015, il settore crocieristico ha generato più di 10mila nuovi posti di lavoro in Europa, raggiungendo quota 360.571 lavoratori impiegati. Le retribuzioni e altri benefit per i lavoratori europei hanno raggiunto gli 11,05 miliardi.
La situazione dell’Italia
In prima fila ovviamente l’Italia, sia come meta di crociere, sia come Paese principale dal punto di vista produttivo. Lo Stivale infatti è la prima destinazione europea anche nel 2015 (6.800.000 passeggeri), il terzo mercato d'origine (810.000 passeggeri), il paese leader globale nella costruzione di navi. Ma non basta, perché sempre secondos Clia, quella italiana è l’economia che in Europa beneficia di più dal settore con 4,5 miliardi in termini di impatto economico diretto nel 2015 e 103mila posti che sono, direttamente o indirettamente, legati al settore (circa un terzo del totale europeo).
Tutto questo anche se nello scorso anno è stato osservato un rallentamento dell’impatto economico del settore sceso dell'1% rispetto alla crescita dello 0,7% dell'anno precedente. Alla base di questo rallentamento, gli osservatori indicano il decremento delle spese nei cantieri navali italiani nel 2015 (-4,9%), controbilanciato però dall’aumento delle spese dei passeggeri crocieristi e degli equipaggi presso le città portuali italiane (+5,7%) e il numero di visite e di imbarchi nei porti (+8,2%).
Il caso Venezia
Se la situazione del settore continua ad essere positiva, Clia comunque punta il dito sul caso Venezia. Questa città non è stata interessata dagli aumenti registrati nel resto della Penisola perché, secondo gli operatori, continua a soffrire del prolungato stallo circa una rotta di accesso alternativa che arrivi al porto. A testimoniare della situazione sono i numeri. Il porto di Venezia, infatti, ha visto un calo dell'8,7% nel traffico passeggeri, dai 1.733.839 passeggeri del 2014 ai 1.582.481 del 2015.
La situazione in Europa
Il report di Clia fa notare che l'Europa rimane un hub fondamentale per le crociere, nonostante queste siano in crescita in tutto il mondo. Alla base del successo del Vecchio Continente pare vi siano tre elementi. Prima di tutto il fatto che l’Europa rappresenta il secondo mercato di origine dei passeggeri nel mondo. In secondo luogo, 6,6 milioni di europei sono andati in crociera nel 2015 (+3% rispetto al 2014). Infine, quello europeo rimane il secondo mercato di destinazione del mondo, secondo solo ai Caraibi. Secondo Clia 6,12 milioni di passeggeri si sono imbarcati in crociera nei porti europei nel 2015, +4,5% rispetto all'anno scorso. Sempre per quanto riguarda l’Europa, infine, occorre anche tenere conto degli aspetti relativi alla costruzione di navi. La tendenza è verso la costruzione di navi sempre più grandi. Stando sempre a Clia, sarebbero 48 al momento le navi da crociera ordinate presso i cantieri europei fino al 2019, con un valore totale di oltre 27 miliardi di euro. Nel 2015, le compagnie da crociera hanno speso 4,6 miliardi di euro nei cantieri europei, un aumento dell'1,2% rispetto al 2014.