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Briciole di pane

Dall' Europa il via alla Tav low cost

Un testo scolastico: quella linea rovina l'ambiente

Torino, 20 maggio 2011 - Via libera dell'Unione Europea al progetto per fasi della Torino-Lione che prevede di rinviare nel tempo l'apertura dei cantieri in Bassa Valle e di avviare da subito i lavori del tunnel di base e del nodo di Torino. Il sì è arrivato ieri a Bruxelles nel corso della riunione convocata dal coordinatore europeo Jan Brinkhorst per annunciare la nascita della «piattaforma di corridoio» sul modello di quella già in funzione al Brennero con il via libera ad utilizzare il surplus derivante dall'aumento del pedaggio del tunnel autostradale per finanziare le infrastrutture ferroviarie. Il sì di Bruxelles è pere condizionato all'avvio dei lavori del tunnel geognostico di Chiomonte e alla firma da parte di Francia ed Italia del nuovo trattato internazionale. La Commissione Europea vuole i fatti e pretende che entro la fine di luglio le due condizioni siano rispettate perché, in caso contrario, la concessione dei contributi comunitari al progetto rischia di saltare. E poi la realizzazione della galleria di base è il cuore della piattaforma di corridoio lanciata ieri e che prevede di sviluppare una politica di trasporti integrata con il rilancio della linea storica come traino per l'aumento del traffico di merci e passeggeri. Bruxelles, infatti, ha chiesto alle due società di gestione delle reti ferroviarie di dare una data certa per il ripristino della circolazione a doppio binario nel tunnel ferroviario del Frejus. Tempi certi anche per rendere competitive le politiche per il trasferimento modale. Il tavolo di Bruxelles - ne fanno parte i rappresentanti dei due governi, delle Ferrovie, della società di progettazione Ltf e di quella di gestione dell'Afa e le regioni Piemonte (ieri era presente l'assessore al Bilancio Giovanna Quaglia) e Rhòne Alpes - tornerà a riunirsi ai primi di luglio anche per verificare lo stato di avanzamento degli impegni presi dai due governi. Intanto in Val di Susa fa discutere la notizia che un libro di geografia per la scuola media inferiore indichi il movimento No Tav come esempio di azione in «difesa del territorio». A pagina 115 del primo volume della collana «Il nuovo geoviaggi» dell'editrice Mursia Scuola si legge: «La volontà di comunicare e spostarsi più rapidamente spesso non tiene conto dell'equilibrio degli ecosistemi e delle esigenze delle comunità di un territorio». Poi gli autori, Luisa Morelli e Stefano Beccastrini, spiegano: «E il caso dei treni ad alta velocità la cui realizzazione viene contestata perché influisce pesantemente sull'ambiente». Nel libro è riprodotta anche una foto che ritrae decine di attivisti contro la Torino Lione durante «una manifestazione di protesta in Val di Susa, dove è previsto il passaggio dei treni ad alta velocità», spiega la didascalia. Il tam-tam su Internet ha fatto il giro della Valsusa (e non solo), seminando cori di approvazione e qualche malumore: «E scandaloso che il libro di testo di una scuola pubblica spieghi la Tav in modo così fazioso: quest'opera porterà anche lavoro, sviluppo, benessere» sbotta Renzo Pinard, sindaco di Chiomonte, il comune dove presto partiranno gli scavi della prima galleria. Gongola, ovviamente, Alberto Perino, leader del movimento: «Questa è un'ottima notizia perché è bene che i nostri figli sappiano cosa porterà la Tav in Valle: sperperi di denaro pubblico e devastazione ambientale. Stiamo facendo scuola». Il commissario Mario Virano, interpellato, non entra nel merito della pubblicazione ma attacca: «A Chiomonte il progetto della galleria ha rispettato la richiesta del comune di preservare la via della Gallie. I No Tav, invece, per portare acqua alla baita abusiva hanno costruito una condotta che taglia in due l'antico percorso».

Roberto Travan e Maurizio Tropeano - La Stampa