Dossier Liguria. Dalle autostrade al traffico su rotaia sul piatto spuntano quindici miliardi
La sfida delle infrastrutture è destinata a cambiare il volto al territorio
Genova, 25 giugno 2012 – Quindici miliardi di euro. Tanto vale la sfida delle infrastrutture a Genova e in Liguria. C'è quanto basta per cambiare il volto di un territorio stretto fra il mare e la montagna, obbligato a cercare oltre i suoi confini lo sbocco naturale peri traffici movimentati dai suoi porti e a dare risposte immediate ai cittadini che chiedono di muoversi in tempi ragionevoli. Autostrade, porti e ferrovie sono chiamate a uno sforzo senza precedenti in questa regione che proprio sulla logistica gioca gran parte della sua sfida per la crescita. In sostanza, si tratta di trasformare la Liguria in un grande cantiere, capace di garantire lavoro a decine di migliaia di persone per i prossimi dieci anni, con l'inevitabile carico di disagio per i territori interessati dalle opere, piccole e grandi che siano. Dalla gestione del difficile equilibrio fra le ragioni dell'economia e quelle dell'ambiente deriva il risultato finale della partita che già si sta giocando. Su quali campi? Eccoli.
Sul fronte autostradale non c'è alcun dubbio che la più importante, e difficile, delle grandi opere da realizzare sia la Gronda di Ponente, vale a dire il raddoppio dell'A10 nel tratto tra Voltri e il centro cittadino, il potenziamento della A7 nella tratta Genova Ovest-Bolzaneto e la ristrutturazione del nodo di San Benigno. L'ottanta per cento del percorso è previsto in sotterranea e il costo stimato è tra i 4 e 6 miliardi di euro. Nel 2011 il progetto definitivo è stato inviato all'Anas per la "validazione tecnica" e al ministero dell'Ambiente per procedura di Via, la Valutazione di impatto ambientale. Ma prima di ogni sigillo governativo, la società Autostrade dovrà rispondere compiutamente ai 53 quesiti posti dallo stesso ministero dell'Ambiente. L'avvio dei cantieri, se tutte le autorizzazioni arriveranno nei tempi previsti, sarà entro il 2014 e i lavori dureranno otto anni e mezzo.
Anche la strada a mare del Ponente, sette chilometri da Sampierdarena a Sestri Ponente attraverso Cornigliano, di cui quasi due a sei corsie, è un'opera strategica, così come gli interventi sull'Aurelia, sia a Ponente che a Levante. Per quanto riguarda la variante all'Aurelia bis di Savona, è già stato approvato il progetto esecutivo della tratta tra il torrente Letimbro ed Albisola Superiore (costo 240 milioni, interamente finanziati, termine lavori previsto nel 2015). E' invece in attesa di finanziamento la tratta tra il Letimbro e il casello autostradale di Savona (costo 138 milioni). Le varianti alla Aurelia nello spezzino riguardano la Filettino-raccordo autostradale della Spezia (costo 240 milioni, interamente finanziati, termine lavori previsto nel 2015), mentre è in attesa di finanziamento la San Benedetto-Beverino (costo 152 milioni).
La madre di tutte le battaglie infrastrutturali è però rappresentata dal Terzo Valico dei Giovi, primo anello del corridoio ferroviario europeo 24 Genova-Rotterdam (il ponte dei due mari), per portare i container dal porto genovese verso il cuore dell'Europa. 54 chilometri, di cui 39 in galleria, il Valico è stato diviso in sei lotti costruttivi i primi due quali sono già stati finanziati dal Cipe per 1,820 miliardi di euro sui 6,2 complessivi. E proprio in questi giorni stanno partendo i primi cantieri.
Propedeutico al valico e comunque legato alla "cura del ferro" a cui Genova dovrà sottoporsi per vincere la sua battaglia infrastrutturale è il potenziamento del nodo ferroviario di Genova, tra Terralba e Voltri (costo complessivo: 622 milioni di euro), per separare il traffico dei passeggeri pendolari da quello a lunga percorrenza e merci. Si verrà così a creare una sorta di metropolitana a cielo aperto che collegherà levante e ponente cittadino (da Nervi a Voltri) sganciata dalla rete dedicata alle merci. Il progetto prevede anche la costruzione di nuove stazioni (Voltri, Palmaro, Cornigliano) e la riqualificazione di Principe (costo 12,6 milioni) e Brignole (costo 8,8 milioni). I lavori, per i quali c'è completa disponibilità finanziaria, sono stati avviati a febbraio 2010 e il loro termine è previsto nel 2016.
Sulla linea ferroviaria del Ponente, inoltre, proseguono i lavori per il raddoppio a monte del tratto San Lorenzo al Mare-Andora di 18 km (valore dell'opera: 543 milioni di euro), che dovrebbero terminare nel 2013. Il rebus è legato alla Finale Ligure-Andora (32 chilometri). II progetto definitivo è stato infatti consegnato: il costo complessivo è di un miliardo e mezzo, ma disponibili al momento ci sono meno di 50 milioni. Sfida altrettanto importante è quella che si gioca nell'estremo levante ligure con il raddoppio e il potenziamento della Pontremolese, che collega La Spezia a Parma. Completati i lavori in territorio ligure (nuova tratta S. Stefano Magra-Chiesaccia e stazione di Aulla, terzo binario tra Migliarina e S. Stefano, ristrutturazione stazione merci di La Spezia), proseguono quelli in Toscana ed Emilia. Per le tratte Parma-Lomovo, Berceto-Pontremoli e Pontremoli-Chiesaccia sono disponibili quasi 300 milioni di fondi pubblici, su un fabbisogno totale di 2,3 miliardi.