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Briciole di pane

Ecologia e sicurezza, le priorità per il Traforo del Monte Bianco

Il livello di inquinamento è monitorato ogni giorno da organismi indipendenti per garantire la salute

Aosta, 28 febbraio 2012 - Le problematiche ambientali, il rispetto dell’ecologia e i temi della sicurezza sono al centro delle preoccupazioni del Traforo dei Monte Bianco. Nell’infrastruttura che unisce italia e Francia sono ad esempio effettuate ogni giorno misure di controllo della qualità dell’aria, sia dentro sia fuori dalla galleria. Organismi esterni sono incaricati del controllo quotidiano dei tassi di inquinamento nel traforo e lungo gli itinerari di accesso. La qualità dell’aria, la concentrazione di polveri e il rumore sono inoltre monitorati da enti competenti italiani e e francesi per garantire agli abitanti delle regioni Valle d’Aosta e Alta Savoia e agli utenti il rispetto dei limiti fissati dalle normative europee.
L’attenzione del Geie-Tmb, il Gruppo Europeo di interesse Economico del traforo nato il 18 maggio 2000 per iniziativa delle due società concessionarie della costruzione e dell’esercizio dell’infrastruttura, la francese Atmb (Autoroutcs eL Tunnel dii MonÉ Blanc) e ]‘italiana Sitmb (Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco), allo scopo di garantire la manutenzione e la gestione unitaria del tunnel, si è moltiplicata dopo l’incendio del 24 marzo 1999. Durante i lavori per il ripristino e l’ammodernamento della struttura, il Geie-Tmb ha svolto attività di coordinamento e di controllo, con la finalità di assicurare la totale unitarietà degli interventi, con particolare riguardo all’installazione e al funzionamento degli impianti dedicati alla sicurezza. Oggi al traforo del Bianco è vietato il transito ai mezzi pesanti classificati nelle categorie inquinanti Euro O e Euro 1 (quelli immatricolati prima del 1 ottobre 1996). I veicoli Euro 2 sono soggetti al pagamento di una tariffa superiore a quella applicata agli Euro 3,4 e 5, che sono dotati di più moderni dispositivi anti inquinamento. Una politica commerciale che, unita al progressivo rinnovo del parco veicoli in atto in Europa, contribuisce in modo concreto alla riduzione dell’inquinamento nel traforo e lungo gli itinerari di accesso.
Nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha rinnovato i limiti al traffico giornaliero medio di veicoli adibiti al trasporto di merci di massa superiore a 7,5 tonnellate, autorizzato al transito in entrata e uscita. Confermata, per il 2012, la soglia di 1600 mezzi pesanti già stabilita nel 2008. «E’ previsto - spiega l’assessore regionale al Territorio, Manuela Zublena - che venga definito e periodicamente aggiornato il limite massima di traffico pesante, sia per esigenze di sicurezza che di tutela dell’ambiente e della salute. A marzo 2011 il Consiglio ha chiesto di fare una verifica in questo senso. Abbiamo incaricato l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), che ha evidenziato che i flussi di traffico pesante hanno portato ad una contrazione dei volumi nel 2009: dall’altra parte. il parco circolante ha un aggiornamento molto rapido e più del 90 per cento è di classe Euro 3. Anche i controlli sulla qualità dell’aria sono buoni. Abbiamo quindi considerato prioritari, in via cautelativa. di confermare quanto già stabilito nel 2008.

(Fonte: La Stampa)