Expo 2015, con "mafia free" continua l'azione contro la criminalità organizzata
L'intesa definisce linee d'azione, stanziamenti e modalità di collaborazione fra forse dell'ordine ed enti locali
Milano, 14 gennaio 2014 - Massima attenzione alla sicurezza e al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori dell’Expo 2015, con particolare attenzione alle infrastrutture. E’ questo il senso del protocollo “Expo mafia free” che è stato sottoscritto a Milano da tutti gli attori che stanno partecipando alla creazione dell’evento del prossimo anno. Un obiettivo che – ha sottolineato il Ministro dell’Interno Angelino Alfano presente alla firma dell’intesa – viene perseguito anche con ingenti risorse finanziarie proprio dal punto di vista della sicurezza.
“Nella legge di stabilità – ha infatti detto Alfano -, è inserita una norma che prevede una deroga al blocco del turn over” tra il personale del pubblico impiego e quindi “anche per le forze dell'ordine per il periodo dell'Expo 2015 a Milano”. In questo modo, potranno essere reclutati nuovi uomini specificatamente per l’Expo. Il Ministro ha quindi spiegato che ai 38 milioni di euro già inseriti nella Finanziaria 2014 per la logistica e il reclutamento delle forze dell'ordine in vista dell'Expo se ne aggiungeranno altre 88 nella Finanziaria del 2015.
“Expo mafia free” è in effetti un vero decalogo di cose da fare da qui all’Expo. Oltre al potenziamento delle forze dell'ordine, il Ministro ha annunciato un appuntamento bimestrale per tutto il 2014 a Milano tra tutti i soggetti interessati all'Expo per monitorare la situazione. Inoltre sarà potenziato il ruolo della Dia i cui uomini saranno impiegati nell'attività di contrasto al crimine. Sarà rafforzata anche l'attività di cooperazione internazionale tra le diverse forze di polizia.
Un analogo accordo sarà firmato il 15 gennaio fra Roberto Maroni, Presidente di Regione Lombardia, e Sebastiano Galdino, Comandante Regionale della Guardia di Finanza della Lombardia.
“Expo mafia free” è l'ultimo di una lunga serie di misure, siglate a partire dal 2009, come, ad esempio, l'adozione delle White List a cui si devono iscrivere le imprese che intendono partecipare agli appalti. Gli impegni previsti nel piano appena firmato da tutti gli enti locali con il Governo, in parte già realizzati, sono diversi: si va dalla possibilità per la polizie locale di Milano di effettuare controlli anche fuori del proprio territorio sui mezzi che operano nei cantieri delle opere relative a Expo, al potenziamento del ruolo della Dia (la direzione investigativa antimafia, che diventa il ''baricentro'' delle attività info-investigative per il rilascio di tutta l'informativa antimafia), alla cooperazione con le polizie straniere.
A breve, poi, nel sito di Expo (dove si controllano tutti gli ingressi) si apriranno i cantieri dei diversi Paesi partecipanti a cui non si potrà però chiedere di rispettare gli stessi obblighi anche preventivi previsti dal protocollo di legalità sottoscritto dalla societa' Expo. L'adesione per loro sarà facoltativa, ma “le verifiche qualitative sulle aziende - ha assicurato il commissario Unico di Expo Giuseppe Sala - devono essere realizzate”. Già oggi, ha spiegato Maroni, nei cantieri il gruppo interforze milanese ha controllato oltre 2.500 persone e più di 1.300 mezzi, mentre le polizie locali hanno controllato oltre 7.200 camion e acquisito la documentazione su 418 imprese.
Vi sono poi particolare opere che da tempo sono sotto controllo. E’ il caso della Tangenziale Esterna di Milano. Stefano Maullu – Amministratore delegato di TE -, ha ricordato l’applicazione della piattaforma informatica Genesis che “consente di monitorare costantemente tutte le imprese coinvolte nei lavori, di incrociare i dati ricavati con le Forze dell'ordine e di incardinare su riscontri inoppugnabili eventuali provvedimenti di esclusione o allontanamento dai cantieri disposti dalle Prefetture nel quadro del contrasto alle infiltrazioni mafiose”.
In ogni caso, secondo il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, il rischio maggiore di infiltrazioni mafiose in Expo continua ad arrivare dai cantieri delle opere stradali. “E' stata elaborata una mappa del rischio di infiltrazioni in Expo - ha detto - e dall'attività d'analisi è risultato che quelle più aggredibili sono le opere infrastrutturali stradali, con cantieri non facilmente circoscrivibili”.