Expo, il Governo stringe i tempi
Saranno rilanciati i piani per la viabilità. Molte opere a corto di fondi
Milano, 15 giugno 2012 – Il Governo comincerà presto il pressing sull'Expo di Milano. La richiesta del cronoprogramma dei cantieri sarà, a fine giugno, il primo atto del tavolo romano dedicato alla manifestazione, che dovrà in questi giorni essere istituito da un Dpcm e che sarà coordinato dal sottosegretario Paolo Peluffo e composto dai viceministri Vittorio Grilli e Mario Ciaccia e dal sottosegretario Marta Dassù.
Secondo fonti ministeriali la preoccupazione è che i lavori per la realizzazione delle grandi opere siano già in ritardo, se non addirittura fuori tempo massimo. Nel mirino ci sarebbero soprattutto le strade lombarde. Questione non di poco conto se si considera che per l'esposizione universale del 2015 sono attese a Milano 20 milioni di persone.
Si tratta principalmente delle infrastrutture che fanno parte della galassia della holding Serravalle (controllata dalla provincia di Milano): Brebemi, Pedemontana e Tem. La Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano), del valore di 1,9 miliardi, è stata costruita per due terzi e forse sarà l'unica pronta per l'Expo.
Il resto, si stanno rendendo conto i tecnici del governo Monti, probabilmente non sarà costruito per il 2015. Pedemontana, del valore di 4,9 miliardi, dovrebbe esaurire il prestito ponte da 200 milioni ad agosto, bloccando così i lavori fino a nuove iniezioni di denaro, col rischio che al traguardo del 2015 arrivi solo il primo tratto; la Tem, del valore di 1,7 miliardi, è partita a rilento e adesso è in attesa di avere un prestito ponte per proseguire i lavori.
La questione fondamentale è che la Serravalle avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione di 400 milioni per far procedere i lavori delle sue partecipate (di cui circa 300 dovrebbero andare alla Pedemontana e 100 alla Tem), ma la decisione all'interno del cda procede a rilento, visto che non tutti vedono positivamente l'ingresso di possibili azionisti privati che riducano il potere della provincia di Milano (che tramite la holding Asam controlla il 52,9% di Serravalle).
A Milano intanto le opere di collegamento cittadino si sono già da tempo ridotte all'osso, e solo la metro 5 sarà pronta per il 2015, mentre la metro 4 avrà solo le prime 2 fermate (su 22), che serviranno a collegare l'aeroporto di Linate con la stazione Forlanini nella zona Sud Est di Milano (da cui poi è possibile prendere il passante ferroviario cittadino per raggiungere altre zone della città).
Sul fronte dei contenuti, ovvero della preparazione delle attività inerenti all'alimentazione e all'agricoltura nel mondo, Peluffo chiederà una nuova relazione, e anche su questo la preoccupazione è che da un anno non ci siano stati passi avanti.
Gli animi sono invece più sereni sul fronte del sito espositivo di Rho-Pero, dove nel giro di qualche settimana partirà la gara da 270 milioni per la realizzazione degli spazi dedicati ai Paesi.