Genova, «Gronda necessaria o tra cinque anni traffico alla paralisi»
Sul ponte Morandi transitano 75 mila veicoli al giorno
Genova, 16 giugno 2011 – Il nodo è un groviglio. Tra cinque anni paralisi completa, collasso del sistema. La profezia è uno degli elementi contenuti dalla documentazione che da ieri Autostrade per l'Italia ha consegnato nelle mani dei ministri dell'Ambiente e dei Beni culturali. Elaborati di progetto e studio di impatto ambientale sono stati consegnati allo scopo di ottenere la valutazione d'impatto ambientale, uno step fondamentale per arrivare all'apertura dei cantieri, prevista non prima del 2014. Secondo Autostrade per l'Italia sul ponte Morandi passano, oggi, 75 mila veicoli al giorno, e il sistema è vicino alla definitiva saturazione. Questo il motivo della necessità di realizzare una nuova opera. Visto e considerato - precisa nei documenti Aspi - che Genova è l'unica grande città italiana del nord che non si è ancora dotata di un passante. Per convincere chi dovrà valutare, Autostrade assicura e documenta - con immagini e simulazioni - bontà e sostenibilità del proprio programma di intervento. Per esempio sulle gallerie, un elemento fondamentale dato che il passante sarà prevalentemente (la stima è del 90%) in sotterranea. I tunnel più estesi (oltre i 6 chilometri), in particolare, avranno rifugi antincendio ogni 300 metri, saranno dotati di sensori di rilevazione dei fumi, ventilatori e telecamere di ultima generazione. Il modello delle gallerie sarà simile a quello adottato per la Variante di valico, e privilegia la ventilazione longitudinale. Questo eviterà di realizzare "camini" di aerazione in superficie. Per ogni galleria è stato inserito uno specifico studio, con immagini che mostrano il prima, il "durante" (la fase dei cantieri) e il dopo. Impressionante la sezione di alcuni tunnel, capaci di arrivare fino a 400 metri quadrati. Ci sono, inoltre, alcuni punti "sensibili", di non poco conto quando si parla di impatto ambientale. Il primo tema da risolvere è quello di villa Duchessa di Galliera. Il grande parco dell'antica residenza di Voltri verrà toccato, in parte, dal tracciato, ma Autostrade assicura un'invasione contenuta. Risolta la criticità di Vesima - con una piccola variante del percorso - e di Geminano - dove la gronda non si vede più -rimangono alcuni nodi su piccoli edifici non abitati, in Valpolcevera, a rischio abbattimento. Oggetto della valutazione di impatto sarà anche il volume del traffico mosso. E la capacità della futura autostrada. Innanzitutto va precisato che un passante autostradale non nasce dimensionato per contenere un eccesso di traffico già esistente. La tesi di Autostrade è che il sistema sia al collasso, vicino alla paralisi entro cinque anni. Un'opera come la gronda viene perciò progettata per dividere i flussi di veicoli, ma la nuova opera avrà una capacità contenitiva molto superiore rispetto all'incremento di traffico previsto. Motivo: dovrà durare nel tempo. Tra Genova Nervi e Genova Est, secondo lo studio di Autostrade, oggi viaggiano 54 mila e 600 veicoli al giorno, 54 mila sulla A7, ben 67 mila e 700 tra Genova Voltri e l'allacciamento con la A7. Sfogliando i documenti sull'impatto, una corposa parte è costituita dalla cantierizzazione. A Bolzaneto sorgerà una sorta di villaggio per gli operai capace di ospitare oltre cento persone. Dal cantiere base di Bolzaneto partiranno due frese in direzione Voltri. Altri punti di attacco degli scavi sono previsti in Val Torbella e a Genova Est. A questo punto toccherà al ministero dell'Ambiente varare l'iter, alla Regione e agli altri enti locali - che oggi riceveranno il materiale - far pervenire il loro parere. Il ministero produrrà poi il decreto di Via. Che potrà approvare o chiedere modifiche o materiali ulteriori. Contemporaneamente Società Autostrade continua l'iter id approvazione del progetto definitivo con Anas, "regista" dell'opera in qualità di committente. Seguirà, tra qualche mese, la conferenza dei servizi nazionale che dovrà affrontare gli ultimi passi e dire, in definitiva, se il progetto può essere approvato e cantierizzato o meno. Progetto esecutivo, infine la gara di appalto integrato. La strada è ancora lunga, ma con l'avvio delle procedure di Via si affronta il decisivo passo dell'impatto di un'opera che soprattutto di questo, da sempre, fa discutere.