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Briciole di pane

I poteri speciali sulle grandi reti tornano sul tavolo del governo

Ecco il Dpr che indica porti, ferrovie, gasdotti, rigassificatori e apparati tlc sui quali lo stato potrà mettere il veto

Roma, 8 marzo 2013 – Le reti di Snam, Terna e gli apparati di Telecom Italia (ma non solo) in servizio ai clienti istituzionali. Aeroporti, autostrade e strade di interesse nazionale, impianti portuali strategici, rete ferroviaria inserita nel corridoio europeo. Su questi settori dell'energia, telecomunicazioni e infrastrutture lo Stato dovrà essere informato sulle delibere rilevanti per la vita delle società interessate e potrà esercitare poteri di veto in caso di acquisizioni da parte di imprese concorrenti extra-Ue. I poteri speciali dello Stato su settori strategici per l'economia nazionale, tornano infatti sul tavolo del Consiglio dei ministri. Lo schema di Dpr (decreto del Presidente della Repubblica) dovrebbe essere discusso oggi, nonostante non figuri nell'ordine del giorno ufficiale. Il regolamento deve attuare i principi introdotti con il decreto-legge dello scorso marzo che ha modificato i criteri della cosiddetta golden share, individuando poteri speciali più estesi sui settori della difesa e della sicurezza nazionale, esercitabili anche nei confronti degli operatori europei. E misure rivolte ad acquirenti extra-europei in alcuni settori circoscritti.
Nelle comunicazioni il Dpr, che dovrà passare al vaglio del Consiglio di Stato e poi tornare in consiglio dei ministri, mette al sicuro la «realizzazione e gestione delle reti e degli impianti utilizzati esclusivamente o prevalentemente per la salvaguardia della pubblica sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa nazionale». E quindi: il 112, le reti private al servizio di Polizia, Difesa, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza. E poi gli apparati dedicati alle intercettazioni, apparecchio della radio costiera e Immarsat per la sicurezza della navigazione. Nel caso del gas, la rete Snam e le infrastrutture di approvvigionamento di gas da Stati extra Ue (TransitGas, Tag, rigassificatori, Transmed, etc) oltre ai contratti take or pay.

Fonte: Il Messaggero