Corridoi Ten-T, le ferrovie tedesche vogliono il porto di Capodistria
La Deutsche Bahn lo preferisce allo scalo di Trieste nel collegamento Baltico-Adriatico
Roma, 21 novembre 2013 - Sei corridoi ferroviari europei per il trasporto merci hanno ottenuto nei giorni scorsi il via libera dalla Ue. Uno stanziamento da 30 miliardi di euro in 7 anni per collegare i principali porti del vecchio Continente attraverso linee ferroviarie ad alta capacità.
La cooperazione transnazionale dovrà essere alla base degli sforzi comuni per realizzare questi corridoi, ma - si sa - le regole del mercato sono dettate dalle imprese. E la Germania, meglio dire la Deutsche Bahn, fa preoccupare l’Italia.
La compagnia ferroviaria tedesca infatti sembra essere interessata a “entrare” nel porto di Capodistria in Slovenia, creando un suo collegamento diretto nord-sud che vanificherebbe il ruolo italiano nel corridoio Baltico-Adriatico, previsto con il suo snodo portuale a Trieste.
Nelle pagine del Messaggero Veneto, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, si è detta preoccupata perché “al nostro Paese manca una seria considerazione delle politiche dei trasporti, logistiche e portuali. Mentre dovremmo dedicare attenzione proprio ai porti, che sono i nuclei sui quali l'Europa costruisce la rete dei corridoi, capita invece di trovarsi di fronte a strategie illogiche, che tessute magari dalle persone che governano i porti, ma non orientate in base alla reale complementarietà degli scali. Dato che c'è un impegno dell'Ue sulla progettazione dei due corridoi che interessano la nostra regione, dovrebbe esserci un uguale se non maggiore impegno del nostro Paese a superare i rallentamenti dovuti ai nodi ferroviari e alla manovra nei porti”.
In Italia il Baltico-Adriatico si sviluppa da Trieste verso Danzica via Vienna e a Klagenfurt si dovrebbe sdoppiare per proseguire da un lato verso Monaco e dall'altro appunto verso Vienna.
La Deutsche Bahn guarda invece al vicino sbocco sloveno nel Mediterraneo: vorrebbe comprare il porto di Capodistria entrando nel capitale di Luka Koper, la società che lo gestisce, e co-finanziando il raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia, allacciamento alle grandi ferrovie del centro Europa. In tal modo controllerebbe ferrovie e porto.
Dalla Luka Koper arriva la smentita e ricordano che delle mire di DB sul porto si parla dal 2007 ma è un capitolo chiuso almeno da un anno.
Intanto il porto di Capodistria ha bandito una gara per aumentare la profondità dei fondali da 14,50 a 17,50 metri. Movimenti che, insieme alle tariffe più basse e alla burocrazia più snella, rendono il concorrente sempre più temuto dagli scali italiani.
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