Asaps: in Italia 100 pedoni uccisi da inizio anno
Capofila è il Lazio con 23 morti, di cui 13 solo a Roma. La maggior parte sulle strisce pedonali

Sono arrivati a cento i pedoni morti dall'inizio dell'anno sulle strade italiane. È quanto emerge dai dati raccolti e diffusi dall'Osservatorio Asaps-Sapidata, l'Associazione sostenitori della Polizia stradale, che parla di "una strage senza fine, con un decesso ogni 17 ore". Come si legge sull’Ansa, molti di loro sono rimasti uccisi nel luogo più sicuro, come le strisce pedonali, e nonostante sia prevista la perdita di otto punti dalla patente in caso di mancata precedenza da parte dei veicoli. La strage ha interessato in particolare il Lazio, con 23 decessi, quasi un quarto del totale, di cui 13 a Roma. Seguono Lombardia (12), Emilia-Romagna e Campania (10). Cinquantuno decessi sono avvenuti a gennaio, 36 a febbraio e già 13 a marzo. I dati sono aggiornati a domenica 12 marzo, rilevati da notizie stampa e dai referenti Asaps sul territorio.
Le vittime sono 71 uomini e 29 donne, e gli anziani sono sempre più indifesi: 40 pedoni avevano più di 65 anni. Il lavoro dell'associazione è contenuto anche in una mappa pubblicata sul sito www.asaps.it, che riporta vie e città dei tragici investimenti. "Cento pedoni morti nell'immediatezza dell'investimento, quindi poi saranno di più con i decessi successivi in ospedale - commenta il presidente Asaps, Giordano Biserni - Un numero veramente preoccupante, che richiede interventi strutturali e di deciso controllo".