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Briciole di pane

La distrazione continua a essere una delle cause dei sinistri

Incidenti stradali, quando la morte è in diretta social

Morti in diretta. Perché l'utilizzo disinvolto dello smartphone continua a essere, spesso, causa e concausa di non pochi incidenti mortali. La scorsa settimana ne abbiamo contati degli altri. Il più eclatante, quello di due reginette di bellezza ucraine che si sono schiantate, in auto, contro un lampione, è finito, in real time, su Instagram. Attimi di felicità, spensieratezza, poi le urla di terrore e un silenzio assordante. Si contano, purtroppo, altri episodi del genere.

Protagonisti quei ragazzi che si riprendevano, o scattavano, selfie mentre viaggiavano diretti da qualche parte. Volti sorridenti, che sprizzavano gioia di vivere. Poi il suono delle sirene, dell'ambulanza, della volante o della gazzella. Divise e professionalità diverse che intervengono, in tempi necessariamente brevissimi, con un unico scopo: prestare immediato soccorso a chi ha bisogno. E, subito dopo, lo svolgersi dei malinconici rilievi per cercare di capire la dinamica dell'incidente.

Non è un rituale, serve a individuare i vari livelli di responsabilità rispetto all’evento. Immaginiamo il dolore dei familiari.

La pattuglia delle Forze dell'Ordine che comunica direttamente o telefonicamente, con la difficoltà di trovare le parole più giuste, che qualcosa è successo a un proprio caro. Un compito non facile pure per chi, per lavoro, è preparato per affrontare situazioni difficili. Il più delle volte, con una maggiore dose di buonsenso, l’incommensurabile carico di dolore si sarebbe potuto evitare. Bastava, semplicemente, una guida più accorta.

La distrazione, dopo l'eccesso di velocità, una delle principali cause dei sinistri. E dire che sono molteplici e continue le azioni di contrasto messe in atto da soggetti pubblici e privati per tentare di diminuire il numero dei decessi, così come indicato dalla UE.

Le infrastrutture sono sempre più sicure e, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione, gli Enti gestori intervengono sulle arterie per migliorarle. Polstato e Carabinieri svolgono un'azione di quotidiana prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della Strada.

I mass-media sono interessati da martellanti campagne pubblicitarie finalizzate a rendere tutti edotti, soprattutto i teen-ager, sulle conseguenze dei comportamenti di guida sopra le righe. I veicoli sono sempre di più performanti e in grado di colloquiare con l'infrastruttura e, in un futuro che è già oggi, con le altre macchine (vehicle to vehicle, car to car, vehicle to infrastructure).

Ci sono app gratuite che ti guidano nel traffico e che silenziano il telefonino: si pensi a quella realizzata, grazie alla collaborazione di Anas e Polizia Stradale, dal nome GUIDAeBASTA. Un sistema informativo articolato sforna, a getto continuo, informazioni sulla viabilità rilanciate dalle radio e presenti sui siti Internet. C'è tutto un sistema complesso, come si vede, che ruota attorno alla viabilità. Fatto di uomini, professionalità, impegno H24, che segue lo svolgersi della circolazione. Più Sale Operative, delle Forze dell'Ordine e degli Enti stradali, monitorano, pure con occhi elettronici, la viabilità sulle direttrici importanti. Migliaia di telecamere e sensori seguono il flusso ininterrotto delle vetture. Controllano quanti mezzi transitano, se la automezzo è in regola con il bollo, l'assicurazione e la revisione, accertano se sono stati superati i limiti di velocità o elusi divieti.

Ma, ancora una volta, è bene ribadirlo, basta lo stato di euforia o incoscienza di un conducente per determinare una “turbativa” al traffico. L'uomo, come sempre, è il principale artefice di quanto gli accade attorno.

Carlo Argeni