La sostenibilità si fa strada nelle Marche
Prosegue la rassegna di incontri online di Anas all’ascolto dei territori

Si è tenuto lo scorso dicembre il quinto appuntamento del ciclo di webinar intitolato “La Sostenibilità si fa strada”, che Anas sta portando avanti con il coinvolgimento delle Strutture Territoriali e in collaborazione con l’Agenzia di Stampa ANSA.
L’incontro ha visto la partecipazione della Struttura Territoriale Anas Marche ed è stata l’occasione per far conoscere agli stakeholder del territorio il percorso di adozione dei principi della sostenibilità che sono alla base delle scelte strategiche industriali di medio e lungo periodo dell’azienda.
“Anas − ha ricordato Claudio Arcovito, Responsabile Sostenibilità e Politiche Sociali di Anas – intende sviluppare infrastrutture stradali sempre più sicure, resilienti ed efficienti, che siano a basso impatto ambientale, innovative e che portino valore, nuovi benefici e opportunità in termini di accessibilità a tutti i territori e alle aree interne. Per questo Anas svolge anche un ruolo istituzionale di coesione territoriale, e a conferma di tale ruolo, l’avvio dal 2018 del piano Rientro Strade che porterà alla gestione di circa 6.500 km di strade ex regionali e provinciali”. Soltanto nella regione Marche sono già circa 700 i chilometri di strade ex provinciali e regionali gestite ora da Anas.
“Esiste − come ha spiegato Nicoletta Antonias, Responsabile Infrastrutture Sostenibili di RFI − un nuovo modello di progettazione infrastrutturale, nel quale l’infrastruttura diventa un elemento generativo capace di innescare nuove dinamiche di sviluppo e di supportare la crescita dei territori e delle comunità interessate”.
Nel corso del webinar è più volte emerso come un’opera infrastrutturale possa concretamente abilitare nuove connessioni e scenari di mobilità intermodale, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone e riqualificando l’attrattività di un’intera Regione. Le infrastrutture di trasporto, consentendo una maggiore accessibilità e integrazione dei territori, riducono le disuguaglianze.
Paolo Testaguzza, Responsabile Struttura Territoriale Anas Marche, ha descritto il piano di ripristino della sicurezza e ricostruzione della viabilità delle strade interessate dalle scosse di terremoto del 2016 e 2017, e dall’alluvione dello scorso settembre. In qualità di soggetto attuatore di Protezione Civile il contributo di Anas è stato quello di consentire il superamento della fase di emergenza e di supportare la rinascita economica e sociale dei Comuni colpiti dalle calamità naturali, in una prospettiva di lungo periodo, attraverso l’attuazione di interventi e soluzioni concrete.
È stata poi sottolineata da Testaguzza “l’importanza degli interventi di manutenzione programmata, che sono il principale fattore di sostenibilità della rete stradale esistente sia perché garantiscono la fruibilità e la durata delle infrastrutture nel tempo, sia perché innalzano i livelli di sicurezza della circolazione e di qualità del servizio. Nello specifico, Anas nelle Marche ha attivato oltre 1 miliardo di investimenti solo per la manutenzione programmata delle strade esistenti”.
Nella seconda parte del webinar, in una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Alessandra Massi, responsabile sede ANSA Marche, hanno preso la parola Nardo Goffi, Direttore Dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile della Regione Marche, Ida Simonella, Assessore ai Trasporti del Comune di Ancona, Vincenzo Garofalo, Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale, Vincenzo Catone, Responsabile Nuove Opere Struttura Territoriale Anas Marche, e ancora Testaguzza.
Il dibattito si è focalizzato, in modo particolare, sul collegamento della SS16 “Adriatica” al porto di Ancona, un intervento che migliorerà notevolmente la gestione dei flussi verso uno dei porti più importanti dell’Adriatico centrale, dove si registra un costante elevato livello di traffico.
Il duplice beneficio sarà quello di diminuire le interferenze con la viabilità stradale ordinaria della città di Ancona e di rendere più competitivo l’intero sistema regionale. Un altro aspetto emerso è l’intermodalità, in quanto tale progetto integrato Anas/RFI ripensa il sistema di relazione tra porto, viabilità stradale e ferroviaria, anche attraverso la creazione di spazi dedicati alla mobilità sostenibile.
Il piano ha comportato un approfondito studio di sostenibilità ambientale e sociale ed ha tenuto conto delle istanze emerse sul tavolo permanente creato con la Regione Marche, i Comuni interessati dai lavori di realizzazione dell’opera e le aziende di trasporto pubblico locale, per meglio mappare le potenziali criticità e limitare i disagi. Un esempio di come il confronto costante e costruttivo con gli stakeholder del territorio porta a soluzioni progettuali infrastrutturali condivise e sostenibili.