L’Ue approva la “Cycling strategy”
In un documento di 18 punti, il Parlamento Europeo indica la strada ai Paesi membri per aumentare gli investimenti nelle infrastrutture ciclabili e sostenere il settore
Dopo aver raggiunto l’accordo sullo stop definitivo, a partire dal 2035, per i veicoli inquinanti, benzina e diesel, di nuova immatricolazione, il Parlamento Europeo sposta ora la sua attenzione sulla mobilità sostenibile ed approva un documento di 18 punti - la Cycling strategy - attraverso il quale invita gli Stati membri ad incoraggiare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Il testo chiede espressamente di destinare risorse per migliorare le infrastrutture e promuovere politiche industriali a sostegno del settore della ciclabilità. Ne parla diffusamente un articolo de Il Sole 24 ore.
L’obiettivo è quello di raddoppiare il numero di chilometri percorsi in bicicletta in Europa entro il 2030, partendo dal presupposto che la bicicletta deve essere considerata a pieno titolo come un mezzo di trasporto. La risoluzione votata dal Parlamento Ue definisce delle azioni concrete per raggiungere questo ambizioso obiettivo, incoraggiando ad esempio, al fine di promuovere la multimodalità, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto, mettendo a disposizione più posti per le biciclette sui treni e predisponendo aree di parcheggio più sicure per le biciclette nelle stazioni e negli snodi della mobilità.
Particolare attenzione viene data anche all’industria connessa al mondo delle bici, la Commissione infatti invita gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti ‘Made in Europe’, stimolando in tal modo la competitività dell’industria dell’UE. Sono proprio di questi ultimi giorni i dati di Eurostat, che indicano che nel 2022 la produzione di biciclette nell’Unione Europea ha raggiunto i 13,5 milioni di unità, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.
L’articolo de Il sole 24 ore riporta anche le considerazioni di Manuel Marsilio, general manager della Confederazione dell’industria ciclistica europea (Conebi): “Il riconoscimento da parte del Parlamento Europeo del valore dell’industria bici nel tessuto economico, manifatturiero e tecnologico del nostro continente è un segnale forte perché il Parlamento chiede alla Commissione di lavorare ad una strategia inter istituzionale. Questa risoluzione tocca temi molto concreti, messaggi chiave che riflettono tutti i punti cardine delle nostre richieste avanzate a Bruxelles nel corso degli anni, incluso l’invito alla Commissione Europea e gli Stati Membri a sostenere la produzione di bici e componenti Made in Europe attraverso una politica industriale guidata e coordinata dall'UE con finanziamenti ad hoc e incentivi fiscali, come la riduzione dell’iva, per esempio”.
Al punto numero 16 del documento, infatti, gli Stati membri vengono invitati a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette ed e-bike. Attualmente la misura è stata adottata solo in Portogallo che, da gennaio, ha tagliato la tassa portandola dal 23% al 6%. Ridurre l’imposta sul valore aggiunto non solo per gli acquisti ma anche per il noleggio e la riparazione delle bici darebbe una spinta importante a tutto il settore.