Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Nel 2018 le città italiane soffocate dallo smog

Dossier Legambiente. Ai primi posti Brescia, Lodi e Monza

L’Italia delle città nel 2018 ha passato troppi giorni sotto la cappa dello smog. A dirlo è il Dossier annuale di Legambiente sull'inquinamento atmosferico nelle città italiane che denuncia "il 2018 un anno da codice rosso". Stando alle rilevazioni effettuate e alle statistiche analizzate, nello scorso anno in 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri per le polveri sottili o per l'ozono. In testa alla classifica negativa sono tre città: Brescia maglia nera con il maggior numero di giornate fuorilegge, 150 giorni di cui 47 per il Pm10 e 103 per l'ozono, seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l'ozono), Monza (140). Ma seguono a ruota altri grandi centri come Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121).

Di fatto, fa notare Legambiente, tutte le città capoluogo di provincia dell'area padana (ad eccezione di Cuneo, Novara, Verbania e Belluno) hanno superato almeno uno dei due limiti. Ma vi sono anche altri centri come Frosinone, con 116 giorni di superamento (83 per il Pm10 e 33 per l'ozono), seguito da Genova con 103 giorni (tutti dovuti al superamento dei limiti dell'ozono), Avellino con 89 (46 per il Pm10 e 43 per l'ozono) e Terni con 86 (rispettivamente 49 e 37 giorni per i due inquinanti). ).

Si tratta di una situazione che può essere sintetizzata con una indicazione: in 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta per i cittadini di aver respirato aria inquinata per 4 mesi nell'anno.

"In Italia – ha spiegato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - continua a pesare enormemente la mancanza di una efficace strategia antismog e il fatto che in questi anni l'emergenza inquinamento atmosferico è stata affrontata in maniera disomogenea ed estemporanea".

Legambiente punta il dito su un combinato di varie cause. Alla base dell’aria inquinata, secondo Legambiente, sono varie cose: il traffico, il riscaldamento domestico, le industrie, le pratiche agricole. Per quanto riguarda le auto, nel Paese se ne contano 38 milioni e soddisfano il 65,3% degli spostamenti.

La ricetta indica dal dossier è l’adozione dei Pums (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile) nei quali i centri urbani dovrebbero essere guidati dal Ministero dell'Ambiente.

Andrea Zaghi