Connect car, con il cloud si viaggia informati. E più sicuri
Un interessante progetto dell'Agenzia dei trasporti finlandese
Roma, 8 luglio 2015 - La tecnologia può giocare un ruolo determinante nell’ambito della sicurezza stradale. Di esempi ne potremmo fare molti. Ma l’elenco andrebbe continuamente aggiornato perché il settore sforna, ormai, di tutto.
Ultimamente, ci ha colpito, per le sue potenzialità, leggendo articoli della stampa specialistica, il progetto “Coop”. Si tratta di un progetto pilota dell’Agenzia dei Trasporti Finlandese, che, in collaborazione con aziende specializzate, sta sperimentando un sistema di comunicazione tramite cloud, la “nuvola informatica” che consente l’erogazione di risorse informatiche e la trasmissione di dati.
Reti mobili e sensori presenti a bordo delle vetture consentiranno, in prospettiva, uno scambio ininterrotto d’informazioni. Al sistema potranno avere accesso le agenzie di trasporto che, in questa maniera, saranno in condizione d’interagire, all’occorrenza, con gli automobilisti per segnalare problemi e quant’altro ritenuto utile.
La sperimentazione dovrebbe prendere prenderà il via nel 2016 e interessare, inizialmente, un migliaio di automobilisti.
Si tratta, come dicevamo, di un progetto da seguire con attenzione. Le “connected car”, d’altronde, sono una realtà sempre più presente nelle moderne smart cities. Automobilisti, vetture e infrastrutture saranno costantemente interconnessi e questo, in prospettiva, dovrebbe assicurare viaggi più sereni e una minore incidentalità. Un obiettivo non da poco, considerate le vittime e i feriti che si registrano annualmente, a causa dei sinistri, a livello mondiale.
La sperimentazione riafferma la necessità di assicurare un flusso d’informazioni all’utente/conducente, in aggiunta ai tradizionali strumenti di “dialogo” che il legislatore ha fornito agli Enti proprietari delle strade (segnaletica orizzontale e verticale e, quindi, segnali di pericolo e divieto, ad esempio).
E’ il valore aggiunto del progresso al servizio della sicurezza. Talune di queste innovazioni, nel tempo, sono state recepite pure dalla normativa per il controllo del comportamento degli automobilisti (Autovelox, Telelaser, ecc.).
Tecnologie e innovativi metodi di accertamento delle infrazioni non possono e devono rappresentare, tuttavia, un’alternativa al presidio del territorio/strada ma, al contrario, affiancare, i protocolli operativi del personale addetto alla vigilanza.
Ben vengano, quindi, questi sforzi nella ricerca, purché tendenti all’innalzamento qualitativo della viabilità.