Infoday IRIDE: la costellazione satellitare italiana che rivoluzionerà anche la gestione delle infrastrutture critiche e la sicurezza stradale
Un viaggio tra tecnologie, servizi e visioni condivise per il futuro del nostro Paese.

Si è tenuto il 17 luglio scorso in modalità ibrida, da remoto e presso l’Auditorium del Mediterraneo della Sede ANAS di Via Pianciani 30, l’infoday sulla nuova costellazione satellitare nazionale IRIDE, organizzata dalla struttura Innovation & Technical PoC della DTIDS, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e il servizio IRIDE IPT dell’Agenzia Spaziale Europea.
L’incontro ha avuto come protagonista il programma IRIDE, la più grande costellazione italiana per l’osservazione della Terra e ha rappresentato un momento di confronto e condivisione sulle opportunità che le nuove tecnologie satellitari offrono per la gestione delle infrastrutture, la sicurezza e la sostenibilità.
Il Direttore TIDS, Mauro Giancaspro ha aperto i lavori, portando i saluti dell’Amministratore Delegato di ANAS, Claudio Andrea Gemme. Il messaggio è stato chiaro sin dall’inizio: la transizione verso una mobilità intelligente passa dalla capacità di integrare dati, tecnologie e competenze, mettendo al centro la sicurezza delle persone e la resilienza delle infrastrutture. L’intervento ha evidenziato il ruolo strategico di Anas nella gestione della rete stradale nazionale e l’interesse crescente verso l’utilizzo delle tecnologie spaziali. Sono stati presentati progetti concreti come l’uso dell’interferometria satellitare, il progetto Safe Bridge e la Open Innovation Challenge con ESA. Per ANAS la costellazione IRIDE rappresenta un’opportunità unica per connettere spazio, terra e rete stradale all’interno di un ecosistema tecnologico integrato e orientato all’innovazione.
IRIDE: una costellazione al servizio del territorio
La costellazione IRIDE – composta da 68 satelliti dotati di sensori ottici, radar e iperspettrali – rappresenta uno dei più ambiziosi programmi spaziali italiani per l’osservazione della Terra. Il progetto ha l’obiettivo di offrire servizi geospaziali avanzati a supporto di enti pubblici, imprese e cittadini, con ricadute concrete sul territorio e una spinta decisiva verso la nascita di una New Space Economy italiana.
Silvia Natalucci (ASI), Responsabile del Settore Gestione Missioni, ha illustrato la portata del progetto. IRIDE non si limita al lancio dei satelliti – spesso la parte più spettacolare delle missioni spaziali – ma punta a generare ricadute concrete a terra, con servizi e prodotti geospaziali che potranno essere utilizzati da enti pubblici, aziende e cittadini. Il segmento spaziale include sei costellazioni con tecnologie e sensori specifici, fornendo immagini ad alta risoluzione, dati multispettrali, iperspettrali e radar.
Federica Mastracci, del servizio IRIDE IPT dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha evidenziato il ruolo centrale di ESA nello sviluppo del sistema IRIDE, attraverso un team integrato per disegnare, sviluppare e mettere in orbita i satelliti, nonché per implementare i servizi a terra di un sistema completamente "user-driven"
Servizi satellitari per le infrastrutture: focus applicativo
Durante l’evento, i rappresentati di e-GEOS (Quirico D’Amico, Laura De Vendictis, Francesco Valente, Riccardo Pozzi) e Planetek Italia (Giulio Ceriola, Vincenzo Massimi) hanno fornito una panoramica generale sui principali domini applicativi di IRIDE. Un focus particolare è stato fornito servizi di particolare interesse per la progettazione e gestione delle infrastrutture stradali: qualità dell’aria, uso e copertura del suolo, gestione delle risorse idriche, monitoraggio dei movimenti del terreno (ground motion) e gestione delle emergenze. Le aziende coinvolte hanno mostrato come i dati satellitari possano essere integrati con modelli numerici, sensori a terra e intelligenza artificiale per offrire prodotti di monitoraggio, previsione e analisi sempre più precisi e tempestivi.
Un caso emblematico è quello della gestione delle risorse idriche, ambito in cui i servizi offerti da IRIDE permettono il monitoraggio continuo del ciclo idrologico, la previsione di eventi alluvionali e l’analisi delle dinamiche fluviali. Strumenti fondamentali per la progettazione, pianificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture esposte a rischio idraulico.
Di grande rilievo è anche il monitoraggio della copertura e dell’uso del suolo: le immagini satellitari ad alta risoluzione, integrate con dati multispettrali, consentono di individuare variazioni territoriali, identificare aree soggette a erosione, instabilità dei versanti o degrado ambientale, e supportare la progettazione, la pianificazione territoriale e la valutazione post-intervento, incluse le misure di compensazione ambientale.
Tra i servizi più interessanti spicca il monitoraggio dei movimenti del suolo (ground motion), che consente la rilevazione di spostamenti millimetrici del terreno e delle infrastrutture. Con il contributo della futura costellazione Nimbus SAR, parte integrante del sistema IRIDE, sarà possibile rilevare anche le componenti di spostamento nella direzione Nord-Sud, grazie all’impiego di satelliti che viaggiano in orbita inclinata. Questa capacità sarà complementare alla costellazione italiana COSMO-SkyMed, consentendo una maggiore frequenza di acquisizione e una migliore accuratezza nell’analisi dei fenomeni deformativi, con ricadute dirette sul monitoraggio delle infrastrutture e sulla gestione del rischio per fenomeni di dissesto idrogeologico.
Conclusioni e prospettive future
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda moderata dal collega Cristiano Lanni (DTIDS), che ha visto la partecipazione attiva dei colleghi ANAS Patrizia Bellucci (DSP), Gennaro Monaciliuni e Alessandro Mita (DT), Domenico Renda (DO) e Stefano Oddone (DTIDS). Sono state condivise riflessioni, domande e spunti operativi da cui è emersa la necessità di approfondire le potenzialità dei servizi IRIDE in relazione alle esigenze specifiche della progettazione, della gestione e della manutenzione delle infrastrutture. Sono stati sollevati temi come la possibilità di ottenere dati e analisi più dettagliati in specifiche aree di interesse, la configurazione dei parametri di analisi, l’integrazione delle informazioni satellitari con i sistemi informativi aziendali, e la validazione dei prodotti in campo.
Un punto di forza riconosciuto da tutti è la trasparenza e la tracciabilità dei dati e degli algoritmi utilizzati: ogni prodotto generato dal sistema sarà referenziato e validato, garantendo affidabilità e robustezza anche per usi professionali e decisionali. Allo stesso tempo, è stato sottolineato come la piattaforma marketplace di IRIDE sia già predisposta per l’esportazione dei dati e l’integrazione con sistemi esterni, aprendo la strada a una sempre maggiore interoperabilità e personalizzazione.
In sintesi, l’infoday si è rivelato un momento di confronto costruttivo e di visione condivisa sul futuro della gestione delle infrastrutture in Italia, anche grazie ad IRIDE che si conferma come un progetto strategico, capace di coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità e collaborazione tra settore pubblico, privato e mondo della ricerca.