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Briciole di pane

Italia-Francia, l'elettricità corre in autostrada

Un nuovo elettrodotto sotto la Torino-Bardonecchia

Piossasco, 16 luglio 2013 - Un corridoio ad «alta velocità» tra il Piemonte e la Francia, e tra Italia e Francia.

L'opera

Non si tratta della Torino-Lione, anche se la Tav ha già trovato il modo di fare capolino anche in questa partita, ma di un fiume di energia elettrica destinato a correre senza ostacoli sul suo cammino: sotto le strade provinciali e comunali, i terreni agricoli e soprattutto sotto le gallerie e i viadotti della A32, l'autostrada Torino-Bardonecchia. Parliamo di una linea elettrica di 190 chilometri (95 in territorio italiano) - da Piossasco a Grand'ile, in Savoia - per un investimento di 1,4 miliardi: 800 milioni per il tratto italiano (la metà dell'investimento sarà a carico di Terna e l'altra metà a carico di Transenergia) e 600 per quello francese (dove lavora RTE, l'omologo transalpino di Terna), ai quali si aggiunge la spesa di 60 milioni già sostenuta da Terna per il rifacimento della stazione di Piossasco. Nel 2019 il termine dei lavori.

 

Tav e compensazioni

Progetto in grande stile quello illustrato a Piossasco da Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, in presenza del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e dei rappresentanti di Regione, Comune di Torino, Provincia. I quali hanno chiesto e ottenuto dal ministro, almeno formalmente, la disponibilità a far rientrare i benefici della nuova infrastruttura nel piano di compensazioni destinate alla Valle di Susa: la quale, come si sa, sarà interessata anche dalla Tav.

In sintesi, ha spiegato Mario Virano, presidente della Commissione intergovernativa Italia-Francia sulla Tav, la richiesta è che il Governo si adoperi affinché al territorio e alle sue aziende sia garantita una riserva di energia elettrica a costo ridotto. Il discorso riguarderebbe in prima battuta le imprese e una serie di impianti «energivori» (ad esempio quelli di risalita). «Valuteremo la richiesta, è nostro dovere aiutare le aree dove ci sono forti consumi di energia», ha abbozzato Zanonato, inconsapevole del battibecco tra la Regione, nella persona dell'assessore al Lavoro Porchietto, presente con il collega Ghiglia, e il presidente della Provincia Saitta: reo, stando alla Regione, di aver sollevato il tema nel suo intervento scavalcando piazza Castello.

 

Impatto zero

Polemiche a parte, la nuova linea a corrente continua a 320 kV rappresenta il più lungo elettrodotto interrato al mondo: realizzato senza finanziamenti pubblici e, come ha spiegato Gianni Luciani, amministratore delegato di Sitaf, a impatto zero. Nel senso che si avvarrà delle infrastrutture esistenti sul suo cammino. In primis la A32, di cui fa parte la galleria di sicurezza del Frejus, tra Bardonecchia e Avigliana. Sitaf, la società che gestisce l'autostrada, fa parte infatti di Transenergia, che ha progettato il nuovo raccordo tra Italia e Francia.

 

I numeri

Un'opera strategica: concordata tra i due Paesi nel 2007 e pronta nel 2019, ha precisato Dominque Maillard, presidente di Rte, deplorando i tempi lunghi. Un'opera di portata internazionale, ha aggiunto Cattaneo, che raddoppiando lo scambio con la Francia (da 2.650 a 4.400 MW) porterà un risparmio di 150 milioni sulla bolletta degli italiani. Qualche numero: 25 Comuni attraversati, 70 imprese coinvolte, 500 posti di lavoro garantiti. E al tempo stesso, un segno di attenzione al Piemonte, considerato strategico. Non a caso, tra le interconnessioni e il riassetto della rete a Torino (58 chilometri di cavi interrati, 60 demoliti, 7 su via aerea) Terna investirà sul territorio 1,2 miliardi.

Alessandro Mondo (La Stampa)