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Briciole di pane

Logistica 2.0, i robot automatizzano le aziende

Amazon ne mette in campo 15 mila e meccanizza ulteriormente i suoi magazzini

Roma, 4 dicembre 2014 - I robot sempre più protagonisti nel mondo del lavoro. È di questi giorni, infatti, la notizia che Amazon, l’azienda di commercio elettronico statunitense, tra le prime grandi imprese a vendere merci tramite Internet, impiegherà, nel settore della logistica, ben quindicimila robot. Avranno il compito di garantire un efficientamento delle procedure di spostamento delle merci tra gli scaffali e la porta di uscita dal magazzino. È stato calcolato che il loro utilizzo comporterà un risparmio di 32 km di percorso ogni giorno e consentirà all’azienda un risparmio economico e un’ulteriore riduzione dei tempi di consegna.


I robot sono in grado di muovere, in maniera alquanto silenziosa, scaffali dalle dimensioni di 1.80 x 1.20, con un peso superiore ai 300 kg. Seguono percorsi che riconoscono tramite dei codici a barre presenti sulla pavimentazione. Non solo. Come ampiamente pubblicizzato da mass-media nelle settimane passate, Amazon punta pure sull’utilizzo dei droni per procedere al recapito della merce acquistata dai suoi clienti.


Sono novità che determinano qualche preoccupazione dal punto di vista occupazionale, anche se Amazon ha assicurato diecimila nuove assunzioni, nel 2015, nella sola California. La robotizzazione è un elemento moderno di uno stabilimento automatizzato. I vantaggi principali sono, in sintesi, la diminuzione dei costi e la semplificazione della produzione. C’è chi ipotizza fantascientifici scenari futuri nei quali “capi-robot” potrebbero (addirittura) gestire il personale con il fine dichiarato di migliorarne le performance. Competitor androidi e umani, che convivono nella stessa impresa, con compiti decisionali e organizzativi. C’è da preoccuparsi?
 

Carlo Sgandurra