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Consiglio informale Trasporti Ue: 500 mld in infrastrutture fino al 2020

I ministri dei 28 indicano il fabbisogno di investimenti per realizzare la rete Ten-T

Bruxelles, 17 settembre 2014 - Un investimento di 500 miliardi di euro da qui al 2020. È questo l’importo che i ministri europei dei Trasporti hanno stimato come necessario per la realizzazione dei progetti Ten-T (Rete di trasporto transeuropea). Il dato emerge dal Consiglio informale che si è svolto tra ieri e oggi a Milano. Nel documento conclusivo dell’incontro si legge che “le infrastrutture di trasporto costituiscono un bene primario per la competitività europea”, e costituiscono un “punto di forza del Pacchetto occupazione, crescita e investimenti” proposto dal neoeletto presidente della Commissione, Jean-Claude Junker.


Proprio per questo ruolo chiave nel rilancio della crescita economica del continente, gli investimenti pubblici sulle reti Ten-T dovrebbero essere esclusi dal Patto di stabilità. È quanto auspicano i ministri nelle conclusioni dei lavori, indicando la necessità che “la clausola per gli investimenti (art. 126 del Tfue)” sia “utilizzata pienamente per massimizzare” gli stanziamenti dei governi ai progetti che andranno cofinanziati.

 


Vista l’entità degli investimenti necessari, nell’incontro si è discusso anche di “forme innovative” di finanziamento, che avranno il compito di attrarre anche capitali privati. Nel documento finale dell’incontro si parla di “obbligazioni di progetto” e di “garanzie sovrane sottoscritte” da un singolo Stato, o da più Stati nel caso di progetti transfrontalieri. Si indica la possibilità che sia la stessa Unione europea a reperire “direttamente i fondi sui mercati di capitali per progetti specifici” di interesse comunitario. L’uso di questi strumenti, secondo quanto stimato dai ministri, di concerto con la Bei (Banca europea per gli investimenti) “potrebbe attrarre fino a 100 miliardi di investimenti aggiuntivi in infrastrutture”.


Alla Bei è stato affidato un altro compito. Insieme con l’ex vicepresidente della Commissione, Henning Christophersen, e ai coordinatori Bodewing e Secchi, dovrà stilare un rapporto per individuare i progetti più idonei per “beneficiare dei nuovi schemi finanziari” nell’ambito del “Pacchetto occupazione, crescita e investimenti” del presidente Junker. Il rapporto verrà poi esaminato dai ministri nel Consiglio Trasporti in programma il 3 dicembre.

 


Per garantire la realizzazione dei progetti, il ministro Maurizio Lupi, presidente di turno, aveva chiesto di prevedere veri e propri “atti contrattuali tra l’Ue e i singoli stati membri coinvolti negli investimenti”, per definire “gli impegni e le sanzioni in caso di inadempimenti”. La proposta si collocava nella scia di quanto previsto dal decreto ‘sblocca Italia’, ma che gli altri colleghi europei di Lupi l’hanno bocciata.


Altro tema discusso dai 28 è stata la “revisione delle politiche tariffarie”, da attuare attraverso l’introduzione di pedaggi “per la copertura dei costi esterni”. Ciò consentirebbe di “favorire un sistema di trasporto meno congestionato”, e produrrebbe “fondi aggiuntivi per la rete Ten-T.
 

Lorenzo Robustelli

  Leggi il documento conclusivo del Consiglio

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