Arriva Smartaxi, l'App per tassisti creata con fondi Ue
Permette di trovare con facilità i luoghi in cui il maggior numero di persone richiede una corsa

Bruxelles, 12 settembre 2014 - Una volta scaricata, un clic del tassista su “start” ad inizio corsa, ed uno su “finish” al termine ed il gioco è fatto. È questo, in sintesi, il funzionamento di Smartaxi, la nuova App realizzata grazie ai finanziamenti comunitari “Fi-ware”, che mira a facilitare il lavoro dei tassisti nel trovare i clienti, velocizzando così il servizio per gli utenti. Il progetto “Fi-ware” è nato dalla collaborazione pubblico-privato “Partnership on the future internet” che ha impegnato la Commissione europea a supportare le start-up e le imprese europee con idee innovative in materia di nuove tecnologie.
Una di queste è proprio Smartaxi. L'App, ora in uso in via sperimentale a Mosca e Barcellona (presto anche a Madrid), permette ai tassisti di raccogliere informazioni in tempo reale sulle richieste dei clienti così da identificare i “punti di raccolta” in cui il maggior numero di persone richiede una corsa. Viene mostrata una mappa in cui sono segnalati i luoghi precisi in cui c'è maggiore domanda, in modo tale da semplificare e rendere più agevole il lavoro per gli autisti ma anche la ricerca per i clienti. Secondo l'AD di Smartaxi Federico Lopez, l'App con la sua intelligenza tecnologica può prevedere dove trovare le aree con più domanda. La mappa nel dispositivo mostra in un attimo quali aree sono le migliori in quel preciso momento.
Soddisfatta anche Neelie Kroes, vice presidente della Commissione e responsabile per l'Agenda Digitale: “Molte App sono già state costruite usando Fi-ware, sono contenta che Smartaxi sia una di queste”.
“Inoltre – continua - l'Europa dovrebbe essere aperta alle innovazioni e nuovi servizi, possono facilitare la vita dei tassisti cosi come dei clienti”.
Che Smartaxi sia la risposta europea all'applicazione americana Uber? Quest'ultima, App sviluppata da una compagnia statunitense, funziona sostanzialmente allo stesso modo e laddove utilizzata (Italia compresa) ha di fatto creato un servizio parallelo a quello tradizionale dei taxi, provocando l'ira dei tassisti che accusano i fruitori di Uber, autisti e clienti, di concorrere illegalmente nel mercato dei trasporti.