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Briciole di pane

Italia deferita alla Corte Ue per il mancato recupero di 360 milioni di aiuti alla SEA Handling

Per Bruxelles si tratta di aiuto di Stato illecito alla società che gestisce gli aeroporti di Milano

Bruxelles, 24 luglio 2014 - Sono 360 i milioni che l'Italia deve recuperare dalle SEA Handling, la società che gestisce gli aeroporti di Milano. La Commissione europea ha deferito il nostro Paese, che ora rischia multe salate, alla Corte di giustizia per per non essersi conformata a una sua decisione del 2012, che disponeva il recupero dell'aiuto di Stato ritenuto incompatibile. Il finanziamento era stato concesso tra il 2002 e il 2010 da SEA, gestore pubblico italiano degli aeroporti di Milano, alla sua controllata SEA Handling. Nel giugno 2010, a seguito di una denuncia, la Commissione aveva avviato un'indagine approfondita da cui è emerso che i ripetuti apporti di capitale non erano stati effettuati a condizioni di mercato: secondo Bruxelles nessun investitore privato, operante alle condizioni di mercato, avrebbe accettato di concedere questo capitale all'impresa.
 

Secondo l'esecutivo gli apporti di capitale hanno insomma fornito a SEA Handling un vantaggio indebito rispetto alla concorrenza, oltre a violare le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato per le imprese in difficoltà finanziaria. La Commissione ha pertanto ingiunto all'Italia di recuperare l'aiuto concesso in modo da ripristinare la parità di condizioni all'interno del mercato unico. L'Italia aveva quattro mesi di tempo dall'emanazione della decisione per darvi esecuzione ma ad oggi, accusa la Commissione, “la SEA Handling non ha rimborsato alcun importo”.


L'Italia, SEA Handling e il comune di Milano, azionista principale di SEA, hanno impugnato la decisione del 2012 della Commissione dinanzi al Tribunale dell'Ue, chiedendone la sospensione nel marzo 2013 ma il tribunale ha respinto la domanda di provvedimenti cautelari nel luglio dello stesso anno.


Come se non bastasse lo scorso 9 luglio la Commissione ha avviato un'indagine approfondita per valutare se un altro apporto di capitale pari a 25 milioni di euro, effettuato da SEA a favore della sua nuova controllata incaricata della gestione dei servizi a terra, Airport Handling, fosse compatibile con le norme Ue. Secondo il parere preliminare la finalità e il risultato della costituzione della nuova società sono in realtà quelli di evitare la restituzione dell'aiuto di Stato incompatibile concesso a SEA Handling, di cui Airport Handling può essere considerata il successore economico.

 

Lorenzo Robustelli