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Briciole di pane

Patrizia Bellucci: “Ogni volta che intraprendo un nuovo progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea, provo un profondo senso di orgoglio”

Intervista alla coordinatrice del progetto LIFE SILENT

Patrizia Bellucci è un'eminente professionista nel campo dell'acustica e della ricerca con una lunga carriera nell'ambito delle infrastrutture stradali in Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane). Dopo aver conseguito una Laurea Magistrale in Elettronica e un Dottorato di Ricerca in Fisica Tecnica all'Università di Roma La Sapienza, ha iniziato la sua carriera nel 1998 come consulente in acustica al Centro di Ricerca e Sperimentazione Stradale di Anas. Tra il 2000 e il 2023, ha diretto il Laboratorio di Acustica e Illuminotecnica, sviluppando progetti innovativi quali barriere antirumore sostenibili e sistemi fotovoltaici integrati. Dal 2017 ad oggi, è inoltre responsabile dell'Area Ricerca e Sviluppo, contribuendo significativamente a progetti di ricerca interni ed europei, tra cui il progetto LIFE SILENT nel ruolo di coordinatore. Riconosciuta sia in Italia che all'estero, è membro di prestigiosi comitati come PIARC, CEDR e FEHRL e ha contribuito in ambito UNI alla stesura di norme nazionali in acustica. I suoi lavori le hanno valso numerosi riconoscimenti, tra cui il 'Premio ESRI 2009' per la miglior ricerca applicata, in apprezzamento del suo impegno nel campo dell’acustica, della sostenibilità ambientale e dello sviluppo delle infrastrutture. Bellucci ha risposto per noi ad alcune domande. Vi proponiamo qui la prima parte dell'intervista, la seconda verrà pubblicata la prossima settimana.

Ing. Bellucci, in cosa consiste il progetto Life Silent?
Il progetto LIFE SILENT è nato con l’intento di individuare soluzioni antirumore ecosostenibili che possano adattarsi ad ambienti urbani complessi dove coesistono molteplici sorgenti di rumore e dove l’implementazione di misure di mitigazione sonora tradizionali, come le barriere antirumore, risulta di difficile attuazione, se non impossibile, a causa della vicinanza degli edifici alle sorgenti di rumore stesse. In questi contesti occorre preferenzialmente intervenire con soluzioni cosiddette “alla sorgente”, come le pavimentazioni antirumore per le strade. Purtroppo, le pavimentazioni antirumore sono più costose delle pavimentazioni ordinarie e questo ne preclude spesso l’applicazione. Lo sforzo, quindi, in questo progetto è quello di incrementarne la vita utile in modo da abbattere i costi. Anche per il rumore ferroviario abbiamo pensato a una soluzione alla sorgente che consiste nello sviluppo di una barriera bassa realizzata con una tecnologia innovativa da installare a ridosso dei binari. La barriera, in questo modo, agisce direttamente alla fonte, schermando l’emissione sonora prima che si propaghi nell’ambiente circostante. 
Inoltre, il progetto prevede di sviluppare un approccio coordinato per la gestione degli interventi di riduzione del rumore. Questo approccio mira a rendere più semplice la realizzazione di tali interventi e a migliorarne l’efficacia e l’efficienza, grazie ad un’azione sinergica tra le diverse iniziative.

Il progetto è parte del programma Life 2021-2027 dell’Unione Europea, uno dei più importanti e longevi della Commissione, operativo da oltre 30 anni, nonché il principale strumento finanziario dell’Unione dedicato all’ambiente e all’azione per il clima. Un traguardo importante che afferma il valore del vostro impegno e della ricerca che state facendo. Come si sente al riguardo?
Ogni volta che intraprendo un nuovo progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea, provo un profondo senso di orgoglio. Questo sentimento si accompagna anche ad un significativo senso di responsabilità. Coordinare partner di diverse provenienze, ognuno con i propri approcci e abitudini, richiede un impegno considerevole e una meticolosa attenzione ai dettagli, anche a quelli che possono sembrare insignificanti. Creare un dialogo armonico tra il mondo accademico, quello industriale e gli utenti finali non è semplice. Spesso, è necessario lavorare duramente per far convergere obiettivi e interessi diversi.

L’investimento totale è di 2,65 milioni di euro e il cofinanziamento massimo che la CE concederà è pari al 60% dei costi totali ammissibili. Come verranno declinati gli investimenti?
La principale voce di spesa riguarda il personale, seguita da costi associati ad altri beni, lavori, servizi e attrezzature. Quest'ultima categoria copre spese per i materiali dei prototipi, la realizzazione e l'installazione delle soluzioni sviluppate, l'acquisizione di software specialistico per la mappatura del rumore e la valutazione della sostenibilità, strumenti per il monitoraggio delle soluzioni attuate, certificazioni EPD, e costi amministrativi.

Parliamo di pavimentazioni a bassa rumorosità ecosostenibili, barriere acustiche con materiali di nuova generazione. Vuole fornici qualche dettaglio tecnico in più?
Per le pavimentazioni antirumore abbiamo previsto un incremento della vita utile del 20% che sarà realizzato miscelando nel bitume fibre di cellulosa funzionalizzate ottenute dal riciclo della carta. Un materiale a basso costo che consentirà non solo di ridurre l’impegno economico degli interventi di mitigazione sonora, ma anche di limitare l’utilizzo di materie prime vergini ed il conferimento a discarica dei rifiuti provenienti dalla filiera della carta.
Per quanto riguarda le barriere basse, l’idea è quella di migliorarne le performance di assorbimento acustico, abbandonando i tradizionali materiali porosi, per abbracciare la nuova frontiera dei metamateriali. 
 
Il progetto è coordinato da Anas. Qual è il compito dell’azienda?
In qualità di coordinatore, Anas ha il compito di gestire e monitorare le attività pianificate del progetto. Questo ruolo richiede un impegno quotidiano e una totale disponibilità per affrontare sia piccoli che grandi problemi, risolvere conflitti e aggiornare dinamicamente il piano di lavoro. Inoltre, come coordinatore, Anas deve rendicontare le attività svolte, un compito impegnativo che beneficia del supporto essenziale dell'unità organizzativa Finanza Agevolata.

Lei coordina il progetto composto da nove organizzazioni italiane (Anas, RFI, ITALFERR, ARPAT, Università di Bologna, Università Mediterranea di Reggio Calabria, CNR, MOPI, TEBAID). Come si compone questa collaborazione fattivamente?
Ogni partner contribuisce al progetto secondo le proprie competenze specifiche: i partner accademici (UNIBO, UNIRC, TEBAID) si occupano della progettazione e dello sviluppo delle soluzioni; ANAS e RFI implementano queste soluzioni in un sito dimostrativo; CNR e MOPI monitorano e validano le soluzioni; ITALFERR valuta la loro sostenibilità; ARPAT sviluppa procedure per la gestione coordinata delle azioni di mitigazione del rumore.

Leggi la seconda parte dell'intervista