Il Gruppo FS Italiane primo gruppo industriale per investimenti tecnici in Italia: nel 2020 circa 9 miliardi di euro
Approvata la relazione finanziaria 2020

Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, come si legge in una nota pubblicata sul suo sito, ha esaminato e approvato, il progetto di Relazione finanziaria annuale della Società, che include anche il bilancio consolidato di Gruppo, al 31 dicembre 2020.
Con un apporto al Pil nazionale per il 2,4%, il Gruppo FS si conferma primo gruppo industriale per investimenti tecnici in Italia: nel 2020 circa 9 miliardi di euro (+5% sul 2019), di cui il 98% sul territorio nazionale e oltre 7 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie e autostradali, sostenendo le filiere produttive del Paese attraverso anticipazioni finanziarie per circa 1 miliardo di euro (nel 2019 erano stati 381 milioni di euro). Nonostante gli effetti negativi del COVID-19 di 1 miliardo di euro circa, e grazie all’ottimizzazione dei processi industriali, la perdita è stata contenuta in 562 milioni di euro.
Il Gruppo guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Gianfranco Battisti pensa al futuro del Paese: “La crisi pandemica ancora in corso sta rappresentando contestualmente una forte discontinuità strategica e operativa e un’opportunità per abilitare un percorso di resilienza trasformativa che consenta al Gruppo FS Italiane e alle società che ne fanno parte di emergere più forti facendo leva sull’esperienza maturata a partire da marzo 2020”, ha sottolineato l’ad del Gruppo FS: “Il contesto in cui ci troviamo ha necessariamente richiesto una riflessione approfondita sull’evoluzione dei settori di riferimento che, oltre a identificare le azioni 2021 per il rilancio, delinea il ruolo che il Gruppo FS potrà assumere per il Sistema Paese al fine di rafforzare il suo ruolo di centralità per lo sviluppo dell’Italia, anche nell’ottica di favorire sempre più la mobilità di persone e cose nel prossimo decennio. Infatti, FS Italiane ha istituito una Task-Force finalizzata al governo delle azioni del Gruppo connesse al PNRR con l’obiettivo di coordinare lo sviluppo del Piano approvato, con riferimento ai Progetti di cui FS Italiane sarà Soggetto responsabile, monitorandone l’avanzamento e la realizzazione. In tal modo verrà assicurato il costante allineamento con la struttura di governance definita a livello nazionale per la realizzazione del Piano stesso. Questa Task-Force monitorerà gli aggiornamenti del Piano fino alla sua approvazione al fine di individuare i Progetti di potenziale interesse per il Gruppo FS Italiane.”
“In tale scenario, il Gruppo FS, anche al fine di garantire che quanto sta accadendo non modifichi le sue attuali e confermate solide prospettive di medio-lungo periodo, aspira a supportare, nel suo ambito, la ripresa del Paese, contribuendo a una mobilità multi-modale di passeggeri e merci che parta dall’attenta analisi di come si definiranno i nuovi scenari post-pandemici, indirizzandoli e mantenendo ancor più al centro dell’attenzione i bisogni delle persone; una mobilità che sia sempre più sostenibile, sicura, e al contempo focalizzata sull’eccellenza operativa, mantenendo un ruolo di leadership sulle frontiere tecnologiche e di infrastruttura digitale resiliente, non solo in Italia ma con consolidata presenza internazionale”, ha concluso Gianfranco Battisti.
Nella nota poi si danno i dettagli della relazione finanziaria. Tutti i margini dell’esercizio, in assenza di impatti da COVID, concentrati quindi nel settore trasporto passeggeri e, in misura inferiore, merci, avrebbero chiuso largamente in positivo, in piena continuità con gli ultimi anni, anche grazie alle buone performance degli altri settori di business del Gruppo. Infatti i ricavi operativi del Gruppo scendono, rispetto all’esercizio 2019, a 10,8 miliardi di euro, con un decremento complessivo di 1,6 miliardi di euro (-12,8%), essenzialmente dovuto al Coronavirus.
Al decremento dei ricavi si accompagna la decrescita del Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 976 milioni di euro, che pur rimanendo positivo arriva a 1,6 miliardi di euro verso i 2,6 miliardi di euro dell’anno precedente (-37,4%), scontando però effetti Covid per circa un miliardo di euro (con l’EBITDA Margin che passa conseguentemente dal 21% al 15%).
Va evidenziato inoltre che gli effetti economici legati al Covid includono l’iscrizione dei contributi previsti a livello nazionale, ed in parte erogati durante l’anno, dal DL n. 34/2020 (c.d. decreto “Rilancio”) e dal DL n. 104/2020 (c.d. decreto “Agosto”) per un importo totale pari a 953 milioni di euro, che hanno pertanto mitigato gli effetti negativi piovuti sul Gruppo a causa della pandemia.
L’EBIT, di conseguenza, diminuisce, passando dagli 829 milioni di euro positivi nel 2019 ai 278 milioni di euro negativi del 2020 (-133,5%), dopo un impatto legato al Coronavirus pari a -999 milioni di euro, così come il risultato netto di periodo, che scende a -562 milioni di euro (-1.146 milioni di euro rispetto al 2019; -196,2%) a valle di effetti Covid per 986 milioni di euro.