Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Trasporti ferroviari: aumentano i diritti per i disabili e lo spazio per le bici a bordo

Le novità del regolamento Ue che entrerà in vigore a venti giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Una maggiore attenzione verso i disabili e i ciclisti. Sono queste le principali novità dell'Unione europea sul fronte dei diritti dei passeggeri approvate dal Consiglio in prima lettura in un regolamento che dovrà successivamente fare un passaggio in Parlamento.

In particolare l'attuale esenzione per i treni regionali dalla maggior parte degli obblighi connessi alla mobilità dei disabili o delle persone con difficoltà di movimento verrà abolita a partire dal 2023. Da quella data, il diritto di queste persone di ricevere assistenza per salire e scendere dai treni si applicherà a tutti i treni regionali e di lunga percorrenza, a patto che ci sia personale in servizio. Viene previsto inoltre, per tutti i passeggeri, anche il diritto a comprare il biglietto a bordo, se non ci sono alternative a terra e sono rafforzati gli obblighi di informazione.

Per incoraggiare la mobilità verde, le compagnie ferroviarie verranno obbligate, a partire da quattro anni dall'entrata in vigore del regolamento, a prevedere spazi per il trasporto delle biciclette (i passeggeri dovranno essere preventivamente informati dello spazio disponibile). In linea generale, dovranno essere previsti almeno quattro posti bici per treno: dopo aver consultato gli utenti, la compagnia potrà decidere di installare un numero diverso di posti, a seconda della domanda di trasporto bici, della dimensione del treno e del tipo di servizio. Gli Stati potranno fissare una soglia più alta, se c'è una domanda superiore. Le regole si applicheranno quando una compagnia acquista nuovo materiale rotabile oppure quando procede al 'revamping' del materiale rotabile esistente.

Dopo l'approvazione da parte del Parlamento, il regolamento entrerà in vigore a venti giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue: si applicherà a partire da due anni dall'entrata in vigore, fatta eccezione per gli spazi per le biciclette, che si applicheranno quattro anni dopo l'entrata in vigore.