Infrastrutture, Ciucci: per fare sviluppo bisogna individuare le priorità
L'Amministratore unico di Anas: occorre ottimizzare i piani finanziari delle nuove opere e puntare al coinvolgimento di capitali privati
Roma, 9 maggio 2012 - Le infrastrutture non sono di per sé un fattore di sviluppo: non sempre portano risultati positivi se sono fatte in modo non ottimale. A puntualizzarlo è stato l'Amministratore unico dell'Anas, Pietro Ciucci, nel suo intervento a un convegno sulle infrastrutture. Innanzitutto, ha spiegato, "occorre individuare le priorità delle opere che mancano" tanto più in una fase dove "le risorse pubbliche sono scarse". Per questo "occorre ottimizzare i piani finanziari delle nuove opere da un lato e puntare al coinvolgimento di capitali privati".
Inoltre Ciucci ha sottolineato la necessità di una "visione a rete delle infrastrutture stradali". Quella visione che, ha spiegato, "è mancata nell'attuazione del federalismo stradale che ha comportato il trasferimento di competenze dell'Anas alle regioni, sulla base di una negoziazione regione per regione disomogenea. Il risultato è stato una redistribuzione delle competenze a macchia di leopardo per cui si ha, ad esempio, la strada statale Aurelia che in Liguria è una strada regionale. Ora il federalismo fiscale può essere l'occasione per rivedere le competenze con razionalità, magari con la cessione da parte dell'Anas di alcune strade ma riprendendone altre".