Infrastrutture e barriere architettoniche: per la Corte dei Conti i fondi sono pochi
Per la fruizione della cultura, iniziative del MiBAC "positivamente articolate in molteplici direzioni"
Roma, 7 ottobre 2014 - I fondi destinati alla rimozione della barriere architettoniche, per favorire la mobilità e l’uso di infrastrutture, sono limitati "sia in valore assoluto, sia con la loro costante riduzione nel corso degli anni, fino a giungere al completo azzeramento dal 2010-2011". Lo ha evidenziato la Corte dei Conti che ha condotto un'indagine sui finanziamenti pubblici predisposti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti per la realizzazione, da parte di organi, enti e strutture pubbliche, di opere per eliminare e superare tali barriere.
L’analisi ha posto in evidenza la notevole importanza della articolata normativa per la tutela delle disabilità, ma ha sottolineato la limitazione dei fondi dedicati. I risultati di questo lavoro sono riferiti agli anni dal 2008 in poi.
"Le iniziative del Ministero in materia sono state portate avanti dai Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, organi decentrati del Dicastero", ha spiegato la magistratura contabile, evidenziando che "e' emerso che i Provveditorati operano al riguardo con una sostanziale autonomia e che la stessa applicazione del Codice dei contratti resta agli stessi affidata, così da rendere non adeguatamente valutabile al centro, e di conseguenza anche a questa Corte, l'efficienza, efficacia ed economicità della spesa".
Il superamento delle ‘barriere’ alla cultura
L'analisi della Corte dei Conti esamina anche l'attività per il superamento delle barriere architettoniche del Ministero per i beni e attività culturali: "le iniziative del Ministero su questi temi - osserva lo studio - sono risultate, positivamente, articolate in molteplici direzioni". Il MiBAC è stato scelto a campione per valutare la situazione concernente un'amministrazione dello Stato ulteriore rispetto a quella del MIT.
La Corte dei Conti ha segnalato che il ministero ha realizzato lavori diretti al superamento delle barriere architettoniche che si presentano nei beni e luoghi di interesse culturale nell'ambito di progetti più ampi, cioè all'interno di complessivi interventi conservativi.