Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Infrastrutture: a Firenze il più grande cantiere idrico aperto in Italia

Al via i lavori del secondo lotto Ersa mentre il primo sta per essere ultimato

Firenze, 9 dicembre 2013 - È sull'Arno il più grande cantiere idrico aperto in Italia. Sono partiti oggi, in anticipo rispetto alla tabella di marcia, i lavori per la realizzazione del secondo lotto del cantiere del progetto Ersa, il collettore che permetterà la depurazione delle acque reflue di metà Firenze e Bagno a Ripoli ancora non collegati al depuratore di San Colombano.

Erano presenti all'inaugurazione Erasmo D'Angelis, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Anna Rita Bramerini, assessore all'Ambiente ed Energia della Regione Toscana, Renzo Crescioli, assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze, Caterina Biti, assessore all'Ambiente del Comune di Firenze, Alessandro Mazzei, direttore generale dell'Autorità Idrica Toscana, Gaia Checcucci, segretario generale dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno, Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua, e Alberto Irace, amministratore delegato di Publiacqua. Mentre i lavori sul primo tratto dell'emissario sono sul punto di concludersi, tutto è già pronto per iniziare a scavare i tracciati del secondo lotto, che sarà lungo poco più di 2 chilometri e ultimato entro novembre 2014 in linea con la tabella di marcia prevista all'inizio del progetto.

L'obiettivo però è quello di anticipare i lavori e concluderli entro l'estate, qualora le condizioni atmosferiche lo consentano. Previsto un piano, in accordo con il quartiere, per informare puntualmente i cittadini e limitare quindi al massimo i disagi per le modifiche alla viabilità della zona. Entro un anno al massimo sarà quindi operativo Ersa-Emissario Riva Sinistra dell'Arno lungo complessivamente 7,4 km, che porterà a San Colombano le acque reflue di un territorio in cui vivono circa 140.000 abitanti rendendo così l'intera area metropolitana fiorentina la prima in Italia depurata al 100%.

Il secondo lotto, suddiviso in 3 sotto-sezioni che saranno realizzate parallelamente, prevede il collegamento tra l'Emissario meridionale e il Fiume Greve, punto di congiungimento al primo lotto che sta per essere ultimato. Il tratto iniziale consiste in uno scatolare prefabbricato in cemento armato (300x300 cm) lungo circa 800 metri. In affiancamento di questo verrà posata una condotta di acquedotto in ghisa sferoidale, una fornitura aggiuntiva dell'appalto.

La seconda sezione del tracciato prosegue in una condotta in ghisa sferoidale del diametro di 1,8 metri per una lunghezza di circa 750 metri. La terza e ultima sezione, che collega il secondo al primo lotto, avviene per mezzo di una condotta in ghisa sferoidale del diametro di 2 metri per una lunghezza totale di circa 650 metri. Di questi, i primi 250 metri attraversano l'Area Naturale Garzaia, particolarmente importante dal punto di vista naturalistico. Per questo primo tratto lo scavo, anziché essere armato con blindaggi di tipo lineare graduale, sarà contenuto in palancole a perdere per la salvaguardia ambientale e faunistica dell'area.

In quest'ultima sezione, confluirà una tubazione in ghisa (diametro 1 metro) attraverso la quale saranno avviati a San Colombano i reflui trattati attualmente dal depuratore di San Giusto (in via di
dismissione) compresi quelli provenienti dalla rete di Scandicci, dal Galluzzo più il contributo scolmato dal manufatto derivatore sul fosso degli Ortolani.

L'emissario in riva sinistra consiste nell'interramento di una tubazione che correrà per 6,8 km lungo l'asse principale sull'argine dell'Arno. A questa si aggiungerà una conduttura di un 1 metro di diametro lunga 600 metri, che raccoglierà i reflui che scaricano attualmente nel Fosso degli Ortolani e saranno collettati anche gli scarichi di Bagno a Ripoli per 20.000 abitanti. Il costo complessivo dell'opera è di 71,5 milioni di euro, comprensivo anche dei costi per la messa in sicurezza e la bonifica di un'immensa area grande come 15 campi di calcio, utilizzata nei decenni scorsi come discarica abusiva di rifiuti dell'edilizia e del dopo-alluvione di Firenze, individuati lungo il tracciato.

È di circa 14 milioni l'importo per i lavori del secondo lotto di cui già investiti 1,5 milioni per i lavori eseguiti ai fini della cantierizzazione e messa in sicurezza dell'area e 1,8 milioni circa per la fornitura completa dei tubi necessari per l'intero lotto.

La realizzazione di Ersa ha determinato la derubricazione dell'area fiorentina dalla procedura d'infrazione aperta dalla Comunità Europea nei confronti dello Stato Italiano per la mancata depurazione dei reflui provenienti da agglomerati urbano con più di 2000 abitanti equivalenti.

Le sanzioni - che possono ricadere anche sui comuni interessati - sono pensantissime e prevedono: una penalità di mora, che va da un minimo di 11.904 euro a un massimo di 714.240 euro, per ogni giorno di ritardo nell'adeguamento a decorrere dalla pronuncia della sentenza emessa ai sensi dell'articolo 260 del Tfue; una somma forfettaria calcolata sulla base del Pil e che per l'Italia e' pari a un minimo di 9.920.000 euro. Inoltre, nel corso della procedura di mora, i finanziamenti europei possono essere sospesi.

Un lavoro realizzato grazie anche ad una solida intesa istituzionale. La realizzazione di Ersa è possibile grazie anche al Protocollo di Intesa siglato in data 1 luglio 2010 tra Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana (ex Autorità di Ambito Ottimale n. 3 Medio Valdarno), Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Scandicci e Publiacqua Spa, che ha permesso di definire e superare le difficoltà autorizzative che spesso opere del genere incontrano.

Un lavoro di squadra tra le diverse istituzioni interessate che hanno assunto, tra le loro priorità, la realizzazione di un'opera fondamentale per lo sviluppo della qualità ambientale di Firenze e, più in generale, di tutta l'area regionale posta a valle del capoluogo regionale. Anche in questo senso Ersa rappresenta un esempio di governo del territorio. Selezione e differenziazione delle terre di scavo Oltre allo scavo per la posa della tubazione, gli operai al lavoro quotidianamente nell'area hanno allestito le piazzole in cemento armato per lo stoccaggio dei materiali provenienti dallo scavo.

Il terreno viene subito analizzato e, per evitare qualunque contaminazione con l'ambiente esterno, le piazzole vengono rivestite in pvc e le acque di scolo in caso di pioggia convogliate al depuratore attraverso una condotta fognaria specifica. Se il materiale estratto dallo scavo è di buona qualità in parte viene macinato con un mulino mobile e riutilizzato per ricoprire lo scavo (questo accade con circa l'80% del materiale estratto). Se invece sono presenti rifiuti o fanghi che rendono impossibile il riuso, i terreni sono avviati in discariche autorizzate (per circa il 20%).

La rapidità di esecuzione dei lavori è possibile grazie all'innovativa tecnologia di scavo acquistata in Germania, che avviene sfruttando il cosiddetto 'blindaggio lineare'. Questo sistema consente di posizionare i pannelli di contenimento all'interno dello scavo in modo semplice, rapido ed efficace. Le travi che sostengono i pannelli lasciano sufficiente spazio per calare i tronconi di tubo in totale sicurezza, agevolando il lavoro degli operai e dei macchinari impiegati. La tariffa attuale (240 euro in media l'anno iva inclusa) contiene tutti i costi dell'opera come quelli delle altre opere strategiche del territorio dei 49 Comuni di Publiacqua.

Il Progetto Ersa ha un grande impatto anche dal punto di vista occupazionale. In un momento di crisi generalizzata e di precarietà, infatti, alla realizzazione del grande emissario stanno lavorando oltre 200 persone tra personale di cantiere e indotto. La realizzazione dell'emissario e' stata affidata, attraverso una gara d'appalto europea, al Consorzio Ravennate delle Cooperative di Produzione e Lavoro, rappresentata dall'impresa Cooperativa Muratori Sterratori e Affini di Montecatini Terme, capogruppo dell'Ati costituita da Polistrade spa di Campi Bisenzio e Italscavi di Scandicci, che già in passato hanno partecipato alla costruzione di importanti opere di ingegneria idraulica ed idraulico sanitaria in Toscana e nel resto d'Italia. A gennaio partirà un interessante progetto che coinvolgerà 50 classi elementari dei Comuni di Firenze e Scandicci. Ai giovani studenti sarà spiegato il funzionamento di Ersa e i benefici in termini ambientali dell'opera.
 

Laura Perna