La Fano-Grosseto, sarà un progetto pilota per finanziamenti, legislazione e privati
Il direttore generale del ministero al dibattito dello Sperimentale
Pesaro, 27 settembre 2012 – Non capita tutte le settimane, neppure tutti i mesi, che il vertice tecnico del ministero delle Infrastrutture si muova per un convegno e, soprattutto, per il progetto di un'opera specifica, seppure importante ed imponente come la Fano-Grosseto. Ciò avverrà domani pomeriggio al teatro Sperimentale (dalle 17) con la doppia presenza di Barbara Marinali (direttore generale del ministero delle Infrastrutture) e Franca Zapparrata (presidente della commissione tecnica mista del Ministero). Il tema è altrettanto importante, anche perché la storia cinquantennale della strada dei Due Mari è costellata di delusioni, di speranze andate perdute, di stop and go politici e progettuali. «Fano-Grosseto, la priorità della Regione Marche. A che punto siamo?». Già il fatto che sia diventata una priorità perla Regione la dice lunga sulle nuove possibilità di completamento del collegamento tra la provincia di Pesaro e l'Umbria e la Toscana attraverso gli Appennini. D'altra parte le altre grandi infrastrutture che hanno occupato l'attenzione della Regione sono ormai avviate alle fasi realizzative: la terza corsia dell'A-14, ma anche il famoso Quadrilatero' sull'asse Ancona-Perugia e Macerata. «Proprio da quest'ultima esperienza — sottolinea Fabrizio Romozzi, che sarà tra i partecipanti a quello che viene presentato come un talk show e non un vero e proprio convegno — è stata preziosa per capire i problemi e per trovare nuove strade per realizzare queste grandi opere». La strada è quella dell'affidamento ai privati, che dovranno presentare uno studio di fattibilità dell'intera opera entro il mese di ottobre. In campo ci sono tre colossi del settore delle costruzioni, riuniti in un'associazione di imprese. Astaldi, che proprio ieri ha annunciato, l'obiettivo del miliardo di fatturato entro il 2012; la Cmc di Ravenna appartenente alle Coop; e, soprattutto, la Strabag, grande impresa austriaca, indicata come capofila. Dovrebbero essere loro a realizzare l'opera attraverso innanzitutto un'ottimizzazione del percorso (per ridurre a 2,9 miliardi i costi), ma anche con il reperimento delle necessarie risorse in un'alleanza Europa, governo, Regioni e Camere di Commercio.
L'idea di base, che sviluppa la normativa inserita nel decreto ‘Salvaitalia', è quella di reperire risorse alternative: contratto di disponibilità da parte del Ministero (defiscalizzazioni ed altri benefici per chi realizza), pedaggio su tutta la tratta (compresi i pezzi già esistenti) e aumento della tassa camerale perle società, con destinazione vincolata. Resta da modulare l'avvio dei pagamenti soprattutto nei tratti già realizzati ed il rapporto con la Bei (Banca degli investimenti europei). Nel frattempo c'è anche chi è già soddisfatto. Come l'Udc che «accoglie con favore l'iniziativa di Spacca e Solazzi». «Siamo in piena sintonia — afferma l'Udc — nel ritenere una priorità lo sblocco dei lavori perla realizzazione di questa importante arteria, che permetterà, di fatto, di valorizzare l'area montana della provincia di Pesaro Urbino».